Troppi incidenti stradali contro animali, cavalcavia e sottopassaggi per gli ungulati

Un cervo a spasso per le strade
Obiettivo sicurezza lungo le strade bellunesi: Provincia di Belluno e Veneto Strade sono al lavoro per prevenire gli incidenti stradali che coinvolgono la fauna selvatica. Negli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Obiettivo sicurezza lungo le strade bellunesi: Provincia di Belluno e Veneto Strade sono al lavoro per prevenire gli incidenti stradali che coinvolgono la fauna selvatica. Negli ultimi vent’anni infatti sono aumentati in maniera consistente gli investimenti di ungulati (soprattutto cervi e caprioli, ma anche cinghiali ultimamente) sulle arterie bellunesi. Gli ultimi dati dicono che ogni anno avvengono dai 340 ai 380 sinistri stradali che coinvolgono cervi, caprioli e altri animali selvatici, localizzati in alcuni punti specifici della rete stradale bellunese come a Candaten, ad Anzù, nella zona di Busche, ad Acquabona, solo per citare i principali. I punti precisi dove intervenire saranno individuati nei prossimi mesi, seguendo i corridoi faunistici consolidati presenti sul territorio, con progetti mirati. Ma un attraversamento è già stato previsto dalla progettazione provinciale, all’altezza di Marziai, lungo la strada provinciale 1 bis Madonna del Piave.

Sì, perché una possibile soluzione è stata individuata nella creazione di particolari attraversamenti dedicati alla fauna selvatica. Si tratta di cavalcavia o sottopassaggi che esistono già in molte zone d’Europa e che Veneto Strade ha sperimentato in maniera positiva, lungo la strada provinciale 1 della Sinistra Piave, in zona Case Fagherazzi alle porte di Levego, dove negli ultimi anni non si sono più registrati incidenti con cervi e caprioli.
LA DECISIONE
«Proprio per questo abbiamo avuto una riunione, venerdì mattina, con Veneto Strade, per affrontare la problematica degli incidenti stradali con fauna selvatica - spiega il consigliere provinciale delegato alla gestione faunistica, Franco De Bon -. La Provincia non pensa solo alla gestione della viabilità, ma ha interesse che questa sia green e soprattutto sicura. Per gli automobilisti che si trovano a percorrerla, ma anche per gli animali». L’incontro tra Provincia e Veneto Strade ha fissato la linea comune, vale a dire l’inserimento nel piano di manutenzione della rete stradale di progetti puntuali per la realizzazione di attraversamenti faunistici, secondo le modalità più funzionali. Un’operazione si tradurrà, di conseguenza, con meno investimenti di selvatici lungo le arterie e meno incidenti. «All’interno dei lavori di manutenzione della viabilità, è doveroso trovare spazio anche per gli attraversamenti - continua il consigliere De Bon -. Veneto Strade è molto sensibile al tema e ha già dimostrato grande collaborazione, anche annunciando un prossimo intervento a difesa degli anfibi, rane e rospi che soprattutto in primavera attraversano le strade per raggiungere gli specchi d’acqua».
L’AVVIO


Si partirà, però, dall’attraversamento per gli ungulati a Marziai si è detto, lungo la strada provinciale 1 Bis Madonna del Piave. Questo sarà la seconda opera sperimentale, dopo quella realizzata anni fa lungo la provinciale 1. Ma la fauna selvatica non sembra sia l’unico pericolo, per gli automobilisti. Anche la scarsa visibilità causata dalla vegetazione è un rischio che la Provincia intende neutralizzare. «Abbiamo già individuato il finanziamento - sottolinea il consigliere provinciale delegato alle infrastrutture, Fabio Luchetta -. Parallelamente, stiamo cercando di lavorare anche al taglio della vegetazione, in modo da aumentare la visibilità lungo le strade, nella consapevolezza che le fasce di rispetto oggi previste sono insufficienti a garantire condizioni di sicurezza, non solo per quanto riguarda la fauna selvatica, ma anche per la caduta piante. È per questo che stiamo cercando di sensibilizzare i privati che hanno proprietà a ridosso delle strade, perché provvedano anche a non lasciare fieno di sfalcio, che rischia di far avvicinare alla carreggiata gli animali selvatici. Nel frattempo anche Anas sta lavorando sui corridoi faunistici. Il nostro territorio ha bisogno di queste attenzioni, per garantire sicurezza e vivibilità».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino