Padova. Nuovo ingresso per il Battistero, si entrerà dallo storico giardino

Attualmente è chiuso al pubblico e sarà recuperato nella versione originaria: i lavori partiranno il mese prossimo

Il giardino del Battistero sarà accessibile
PADOVA - L'inizio dei lavori è previsto a maggio, mentre la conclusione dovrà avvenire entro il 31 dicembre del 2024. E al termine dell'intervento per i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - L'inizio dei lavori è previsto a maggio, mentre la conclusione dovrà avvenire entro il 31 dicembre del 2024. E al termine dell'intervento per i visitatori ci sarà una novità significativa: al Battistero, uno dei siti più affascinanti dell'itinerario dell'Urbs Picta, si accederà dal giardino retrostante in via Dietro Duomo, oggi chiuso al pubblico, che sarà recuperato nella versione originaria. Partirà il mese prossimo infatti, il secondo step dell'intervento complessivo per la Domus Opera, termine coniato per indicare il complesso monumentale che comprende anche Cattedrale, Palazzo Vescovile e Museo Diocesano, che verrà avviato in seguito alla convezione firmata a ridosso di Natale dai quattro enti coinvolti nell'operazione, cioè Diocesi, Soprintendenza Archeologica, parrocchia e Fondazione Cariparo, con un contributo da parte di quest'ultima di 750mila che serviranno appunto a sostenere le spese per i lavori concordati dai soggetti firmatari, che consistono nell'implementazione dell'impianto di illuminazione; nel restauro degli infissi e dei dossali lignei; nello svuotamento dei vani ipogei e appunto nel restauro del cortile da dove accedere alla sala di prelettura. Inoltre, verrà effettuata un'indagine archeologica nel sottosuolo del sagrato. Ogni passaggio sarà preceduto da verifiche scientifiche, analisi ambientali e con il georadar.

La seconda tranche

Questa è la seconda parte di un piano complessivo partito in passato, culminato a luglio del 2022 con la nuova fruizione del Battistero, uno dei luoghi presi d'assalto dai turisti dopo il conferimento del sigillo Unesco, grazie all'entrata dall'interno della Cattedrale e con la Sala del Capitolo trasformata in una zona multimediale che precede appunto la visita allo scrigno affrescato da Giusto de Menabuoi; il Ministero aveva finanziato con 810mila euro il restauro dei dipinti, e con altri 150mila la messa in sicurezza del Battistero e della sua cupola dal punto di vista sismico con l'installazione di sensori di monitoraggio ed erano state sistemate pure le facciate. Ieri a entrare nel merito degli imminenti lavori finalizzati alla conservazione e alla valorizzazione di uno dei luoghi più significativi della storia di Padova sono stati monsignor Claudio Cipolla; il presidente della Fondazione Gilberto Muraro; i soprintendenti Vincenzo Tinè (attuale) e Fabrizio Magani (precedente); l'architetto Claudio Seno e don Gianandrea Di Donna, rispettivamente direttore dell'Ufficio diocesano dei Beni Culturali e di quello per la Liturgia, e monsignor Mario Giuliano Miotto, arciprete della cattedrale.

Gli obiettivi

«Il Battistero è un luogo vivo - ha ricordato il vescovo - non è solo uno spazio di visitare. Come Chiesa lo viviamo in pieno e per esempio la notte di Pasqua lì sono state battezzate alcune persone adulte. Entrare al suo interno è un modo di parlare del Vangelo attraverso la bellezza».
«L'idea - ha osservato Tinè - è di dare forza al progetto della Domus Opera che è un nuovo polo museale attrattivo in Piazza Duomo, di grande valenza e di cui fa parte questo straordinario Palazzo vescovile che non ha eguali nel Veneto».


«La parte più rilevante del progetto - ha osservato Magani - è di aver colto il mio suggerimento di entrare nel Battistero dal versante corretto, cioè dal giardino storico, sotto a cupole che sono tra le più belle delle città. Il sagrato, invece, non è strettamente legato al Battistero, ma è stata colta l'opportunità di indagare nelle viscere di una precisa zona, per investigare in particolare sull'ipotesi che fosse l'antico campanile del Duomo e portare quindi nuovi elementi alla conoscenza del luogo». A proposito degli scavi, è previsto lo svuotamento delle camere sepolcrali, la deposizione dei resti umani in cassette di zinco e la ricollocazione poi delle lastre in pietra. 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino