Un porticciolo e un chiosco per l'aperitivo: l'atmosfera parigina fa rinascere la riva fluviale del Bassanello

Il porticciolo al Bassanello
PADOVA - Un porticciolo, il chioschetto per l'aperitivo o lo spuntino, e la possibilità di muoversi verso mete anche non vicinissime, via acqua, pedalando, o a bordo...

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PADOVA - Un porticciolo, il chioschetto per l'aperitivo o lo spuntino, e la possibilità di muoversi verso mete anche non vicinissime, via acqua, pedalando, o a bordo del tram, dopo aver parcheggiato gratuitamente l'auto. In un contesto con suggestioni che richiamano le rive fluviali parigine, londinesi e olandesi. Quello del Bassanello, infatti, sarà uno snodo intermodale, da cui ci si potrà dirigere in varie zone della città, raggiungere persino Venezia, o le località della Riviera del Brenta, ma diventerà pure un punto di ritrovo dove consumare qualcosa, fare sport, o semplicemente passeggiare. Perché, se l'attracco sul fiume permette sia gli spostamenti in barca, che l'attività di chi si cimenta con remi, canoe e river bike, la pista ciclabile che fa tappa lì consente ai ciclisti di raggiungere ogni quartiere della città, agli automobilisti di lasciare in sosta la macchina e di salire poi sul tram, la cui fermata è a pochi metri.

STOP AL DEGRADO
L'area di via Adriatica a ridosso del ponte Scaricatore, per anni abbandonata con i distributori di benzina dismessi che erano diventati emblema del degrado, dunque, sta cambiando volto e al termine dell'intervento di riqualificazione in corso si candida a diventare uno dei luoghi più caratteristici alle porte del centro. Va in questa direzione, quindi, il bando pubblicato dal Comune per la concessione di un chiosco con bar e attività di ristorazione, da realizzare nella zona attigua al park multifunzionale.
A illustrare l'operazione è stato Andrea Micalizzi, vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, assieme agli Amici della bicicletta e ai rappresentanti di alcune associazioni remiere e turistiche: Scuola padovana di voga veneta Zonca, Rari Nantes Patavium, Forcole d'oro, Amissi del Piovego e Consorzio Battelieri. Otterranno un maggiore punteggio i candidati che garantiranno nel contempo la somministrazione di cibi e bevande, e iniziative legate alla presenza del fiume. La durata della concessione sarà di 9 anni, prorogabili per altri 3. Gli oneri per la realizzazione del chiosco di 140 metri quadri saranno a carico del gestore; inoltre il gazebo dovrà avere una tipologia che si integri con il contesto e la proposta sarà soggetta a una valutazione paesaggistico-architettonico. L'apertura sarà di almeno 9 mesi l'anno e sulla superficie che confina con la strada verrà allestito il plateatico con sedie e tavolini.

I PARTICOLARI
«Qui al Bassanello - ha sottolineato il vice di Giordani - c'era una zona degradata. Dopo aver abbattuto i distributori di carburante abbandonati da 30 anni, abbiamo bonificato il terreno e realizzato uno spazio verde con uno strepitoso accesso al fiume e park attiguo. Oggi esce il bando per la realizzazione del chiosco, perché vogliamo che questo diventi il porto della città da dove possono partire gite turistiche in barca e organizzare attività legate al fiume. In quel momento l'operazione di riqualificazione voluta dalla nostra amministrazione sarà ultimata». «Il bando resterà all'albo pretorio per due mesi - ha proseguito Micalizzi - il tempo necessario per effettuare la progettazione del chiosco, che contiamo possa essere aperto prima dell'estate. Il sito, quindi, tra fluvialità e ciclabilità, diventa uno snodo importante, con il Bacchiglione che entra in città attraverso il tronco Maestro, oppure prosegue verso lo Scaricatore, in direzione degli itinerari a est come la Riviera del Brenta e Venezia, o, ancora, conduce alla Specola. L'obiettivo diventa adesso quello di incrementare ulteriormente il numero già significativo di persone (ora 40mila) che si muovono nell'ambito degli itinerari fluviali. In aggiunta, al Bassanello siamo in un crocevia importante per le biciclette, in quanto dal sistema del Basso Isonzo si accede pedalando alle vie arginali, quindi Canale Scaricatore, San Gregorio, Camin e il parco Roncajette».

I COMMENTI


«La voga alla veneta - ha ricordato Giorgio Betteto, dell'associazione Zonca - ha una tradizione secolare, che ha determinato lo sviluppo delle città venete. La presenza dell'acqua è un elemento emozionale che oggi è molto apprezzato e le persone hanno voglia di cimentarsi con i remi e imparare a vogare». «Una cooperativa sociale - ha aggiunto Alessandro Campioni, presidente degli Amissi - si sta occupando delle pulizia delle aree arginali, con ottimi risultati anche sul Tronco Maestro».
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Il Gazzettino