Violenta la moglie, finisce in carcere quattordici anni dopo

Violenta la moglie, finisce in carcere quattordici anni dopo
BASSA PADOVANA Violenta la moglie ma finisce in carcere quattordici anni dopo. Per un 56enne di origine marocchina le manette sono scattate nei giorni scorsi, quando i carabinieri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BASSA PADOVANA Violenta la moglie ma finisce in carcere quattordici anni dopo. Per un 56enne di origine marocchina le manette sono scattate nei giorni scorsi, quando i carabinieri hanno eseguito l'ordine di carcerazione messo dalla procura generale della Repubblica presso la corte di appello di Venezia. Adesso lo straniero, che è senza fissa dimora ma di fatto vive nella Bassa, è in carcere a Padova. Deve scontare cinque anni e sei mesi per il reato di violenza sessuale aggravata. I fatti risalgono al 2006, nel periodo compreso tra marzo e aprile: otto mesi da incubo per la moglie che è stata ripetutamente abusata dal 56enne. Fino a quando ha trovato la forza di dire basta, denunciando il suo aguzzino. La donna, che all'epoca dei fatti aveva soltanto 25 anni, si era rivolta alle forze dell'ordine, che avevano aperto un'indagine a carico del 56enne, finito nei guai anche per l'abuso di alcol. Ne è seguito un processo che ha portato, appunto, alla condanna. Alla sentenza di secondo grado pronunciata dalla Corte d'Appello di Venezia è seguito quindi l'ordine di carcerazione eseguito nei giorni scorsi dai militari. Non era la prima volta che si trovava faccia a faccia con i carabinieri, anzi. Nel 2011 aveva raccontato dei bagni forzati che lui e altri stranieri avevano subito da parte di alcuni militari.


L'EMERGENZA

Adesso la giustizia gli presenta il conto della violenza sessuale commessa quattordici anni fa ai danni della moglie. Quello della violenza contro le donne è un reato che purtroppo non accenna a diminuire. Anzi, in questi mesi di lockdown il fenomeno si è addirittura acuito. In tante si sono messe in contatto con i centri antiviolenza della provincia gestiti dall'associazione Centro Veneto Progetti Donna. Dati significativi provengono da Este. Lo sportello attivo in città ha accolto ben 55 richieste da gennaio a maggio. Di queste, dieci sono residenti in città. La fotografia è poco confortante: la violenza psicologica e quella sessuale sono in aumento, spesso usate come minaccia dall'uomo maltrattante ma anche gli episodi di violenza economica sono diventati più frequenti, con donne a cui il partner nega addirittura i soldi per la spesa. «La situazione è preoccupante ha commentato nei giorni scorsi il sindaco Roberta Gallana è un numero che ci angoscia, considerando anche che spesso molte violenze restano taciute». La violenza di genere non ha mollato la presa, anzi è aumentato in questi mesi di reclusione forzata dovuti all'emergenza Covid-19. Da quando è scattata la fase 2 lo sportello Donne Deste di via Vallesina ha riaperto finalmente le porte al pubblico, così come gli altri sportelli della provincia gestiti dall'associazione Centro Veneto Progetti Donna di Padova. Ma in realtà il lavoro delle operatrici non è mai venuto meno. Aiuti concreti e supporto psicologico sono stati comunque garantiti, sfruttando la comunicazione a distanza. In molti casi la prolungata convivenza ha esacerbato le conflittualità, rendendo necessario l'intervento delle forze dell'ordine e la mediazione dei servizi sociali. 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino