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PADOVA - Con la fine della pandemia, i devoti del Santo tornano a Padova, nella sua Basilica. Lo scorso anno i pellegrinaggi "ufficiali" registrati dalla sacrestia della Pontificia Basilica di Sant'Antonio di Padova sono triplicati rispetto al 2021. 959 sono stati i pellegrinaggi totali, di cui 233 gruppi italiani per complessive 10.505 persone (aumentati di 2 volte), e 726 gruppi stranieri per complessivi 31.833 devoti (quadruplicati rispetto al 2021), per un totale di 42.338 pellegrini (3 volte in più rispetto al 2021). Sono i dati del Movimento spirituale del 2022, resi noti in vista della Solennità della Traslazione delle reliquie di sant'Antonio, popolarmente nota come Festa della Lingua del Santo, che si celebra quest'anno domenica 19 febbraio.
I dati
Raddoppiati anche gli stati di provenienza dei devoti stranieri: 48 nel 2022 contro i 19 nel 2021. Certo, siamo ancora lontani dai flussi dell'era pre-covid, che nel 2019 registrava 5.612 pellegrinaggi totali con 260.389 pellegrini da 75 nazioni, ma il dato dello scorso anno, rispetto agli anni duri della pandemia con le conseguenti restrizioni di movimento, è segno di una rinnovata fiducia e di un lento ma graduale ritorno alla normalità. Parlando delle celebrazioni e dei riti religiosi, il 2022 registra 12.580 sante messe celebrate al Santo con la distribuzione di 257.000 comunioni (sono state 208.000 le comunioni nel 2011). A celebrarle oltre ai frati minori conventuali della comunità del Santo anche sacerdoti di passaggio (1.451). Tra i molti pastori d'anime che hanno presieduto le sante messe al Santo nel 2022, 59 sono stati vescovi, arcivescovi, cardinali. Nella basilica antoniana hanno fatto visita lo scorso anno anche tre ambasciatori da Lituania, Guatemala e Sri Lanka. Sempre per quanto riguarda i pellegrinaggi organizzati, lo scorso anno il Paese estero con il maggior numero di pellegrini è stato (come ormai da tempo) la Polonia con 10.162 devoti (quasi tre volte rispetto ai 3.441 pellegrini del 2021), seguito da Croazia (3.534 persone, quasi 8 volte e mezza il dato del 2021 di 400), USA (2.495 persone), Germania (2.357) e Francia (1.556 ), registrando così un incremento sostanziale rispetto al periodo pandemico.
Nella Cappella della Reliquie nel 2022 sono transitate 687.790 persone, contro le 352.360 persone dell'anno precedente. Il giorno di massima affluenza nel corso dell'anno è stato, oltre che il 13 giugno, domenica 1 maggio, Festa dei Lavoratori, con 12.800 passaggi. In questo giorno, ed è ormai una tradizione che si ripete da anni, la Basilica accoglie migliaia di pellegrini dello Sri Lanka. Cresciute anche le presenze virtuali dei devoti antoniani, coloro che seguono on-line le celebrazioni quotidiane o le proposte culturali e spirituali promosse sempre dai frati della Basilica: i followers della pagina Facebook italiana "Sant'Antonio di Padova - i Frati della Basilica" nel 2022 avevano raggiunto i 430mila (più 60mila rispetto al 2021) e sono in costante aumento.
Padre Ramina
«È sempre motivo di grande gioia poter toccare con mano che facciamo parte di una grandissima famiglia, quella antoniana. I "numeri" ci parlano proprio di questo - commenta padre Antonio Ramina, rettore della Pontificia Basilica di Sant'Antonio di Padova -. Prendere in considerazione i flussi di pellegrini, sia in presenza sia virtualmente attraverso i social, ci aiuta a comprendere che sant'Antonio è amico davvero di tutti, accoglie ogni persona che si avvicina a lui con devozione, per trovare aiuto e per affidargli ogni preghiera e ogni sogno di bene. Nello stesso tempo, toccare con mano che i pellegrini e i devoti del Santo sono tantissimi ci sorprende sempre. Non si capisce come mai un uomo di 800 anni fa venga ancora considerato con tanto affetto. Certo: la sua intercessione è spesso invocata per tante grazie che arrivano dal Signore, per sostenere tanti momenti difficili della nostra vita familiare e personale. Vogliamo ancora una volta "fare tesoro" di questo "tesoro antoniano", fatto di tante persone diverse, per domandare il dono della pace e, in particolare, perché i terremotati di Turchia e Siria possano sperimentare la nostra concreta solidarietà».
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