Addio a Renato, l'ultimo "barcaro" del Po: era diventato anche poeta

Renato Baccara con un modellino di imbarcazione
CORBOLA - Corbola ha perso il suo ultimo “barcaro”. Nella sua casa, attorniato dall’affetto dei suoi cari si è spento a 87 anni Renato Baccara. Per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CORBOLA - Corbola ha perso il suo ultimo “barcaro”. Nella sua casa, attorniato dall’affetto dei suoi cari si è spento a 87 anni Renato Baccara. Per oltre 40 anni ha svolto la professione di barcaiolo trasportando persone e merci da una sponda all’altra del Po, come avevano fatto suo padre e suo nonno prima di lui. Un modo per garantire la mobilità interterritoriale in un periodo dove ponti e barche a motori non esistevano. Un mestiere che cambiava come le stagioni, perché in autunno e in primavera con l’arrivo delle piene il compito essenziale del barcaiolo era pulire le acque dai tronchi con appositi arpioni. 



MONDO SCOMPARSO 

Raccontare il mondo dei “barcari” oggi non è facile, erano gli “uomini del Po” per eccellenza, quei proprietari e conduttori di barche che trascorrevano la vita lungo il fiume. Renato Baccara è stato l’ultimo rappresentante di un mondo dove il tempo veniva scandito dai rintocchi del remo sull’acqua che con naturalezza riusciva ad andare anche controcorrente. Una vita dedicata al fiume tra le nebbie invernali e l’afa estiva. Una seconda vita, dopo la pensione, dedicata al suo paese. Lo ricordano i componenti del Comitato di gestione della Biblioteca e dell’Università popolare di Corbola, rappresentato da Lara Piva e Annamaria Manfrin, unitamente all’amministrazione con la vicesindaco Sarah Crepaldi e il sindaco Michele Domeneghetti . «Renato era molto noto e ben voluto da tutti i corbolesi – raccontano -. Faceva parte del Comitato della biblioteca, ci ha lavorato anni portando nuove iniziative e molteplici attività. Insieme a Manfrin ha ideato i primi laboratori di decoupage, pittura e lavorazioni varie. Ha anche partecipato attivamente alla gestione dell’Unipop». Una persona poliedrica, proprio come il fiume che per quasi tutta la vita ha vissuto: scrittore di poesie, sempre disponibile e generoso, coltivava vari interessi tra cui la matematica di cui si definiva un “modestissimo dilettante, folgorato da questa scienza alla bella età di quarant’anni”. 

«Era una fonte inesauribile di racconti – ricordano -. Racconti sulla guerra e sul dopoguerra. Conosceva bene la storia del nostro paese e delle persone che hanno abitato o solo che lo hanno attraversato lasciando qualcosa di importante. Alla moglie, ai figli Lucia e Alessandro va il nostro abbraccio”. Un uomo umile e discreto lo definisce la vicesindaco: «Un animo sensibile, lo ricordiamo con grande affetto e stima per la grande dedizione all’intera comunità di Corbola. Esprimiamo la nostra vicinanza alla sua famiglia». Stamattina alle 9 dalla sua casa in via Rosetta Pampanini partirà il corteo funebre per la chiesetta del cimitero locale dove saranno celebrate le esequie. 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino