Barca a vela sugli scogli a Rimini Quattro morti e due persone salvate

VERONA - Ieri sera, poco oltre le 19, quando la pioggia battente sferzava il molo e la luce iniziava a farsi fioca, erano ancora in volo due elicotteri, sul porto di Rimini, alla...

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VERONA - Ieri sera, poco oltre le 19, quando la pioggia battente sferzava il molo e la luce iniziava a farsi fioca, erano ancora in volo due elicotteri, sul porto di Rimini, alla ricerca dei veronesi dispersi nell'incidente, avvenuto intorno alle 16.30, quando un'imbarcazione è andata a schiantarsi sulle barriere frangiflutti all'imboccatura dello scalo romagnolo. Nell'impatto con le scogliere, uno dei sei passeggeri del natante poi finito rovesciato sulle rocce (FOTO) - 5 uomini e una donna - ha perso la vita, mentre due sono finiti in ospedale in codice rosso, di massima gravità, e tre risultavano dispersi. Nella mattinata di oggi, mercoledì 19 aprile, il bilancio è di 4 morti e due feriti (VIDEO).


CHI ERA A BORDO
Una coppia, il padre di lei ed altri tre amici, tutti veronesi e tutti con patente della Scuola nautica di Bussolengo (Vr). Sono le vittime della tragedia del mare. Su quella barca c'erano Alessia Fabbri, 38 anni, notaio, di Verona. Il padre, Alessandro Fabbri, 65 anni, di Verona, cardiologo, il compagno di Alessia, Luca Nicolis, che è stato salvato ed è un famoso ristoratore della Bottega del Vino nel cuore di Verona (Il grido disperato:
«Alessia! Dov'è Alessia?!» LEGGI), il medico Carlo Calvelli, ed Ernesto Salin, classe '53, ingegnere di Camisano Vicentino, tutti ripescati ormai morti. L'altro sopravvissuto è  Enrico Martinelli, 69 anni, pensionato e amico di Fabbri. L'ingegnere vicentino  Salin era probabilmente diventato amico di Fabbri durante il suo periodo di lavoro a Vicenza dove il medico, fino al 2009, era stato primario di cardiochirurgia all'ospedale San Bortolo.
 
IL VIAGGIO
I sei sarebbero partiti, stando alle prime ricostruzioni effettuate dagli inquirenti romagnoli, ancora lunedì mattina da Monfalcone dove avevano la barca a vela Di Più in ormeggio. Nel mare gelido di una giornata segnata dal forte vento, onde alte e scrosci di pioggia. E ieri, a bordo dell'imbarcazione, lunga 15 metri salpata questa volta dal porto di Marina di Ravenna e diretta a Trapani, in Sicilia, c'erano loro che cercavano riparo all'imboccatura del porto, tentavano di entrare per sfuggire al fortunale. Ma l'imbarcazione si è schiantata contro la diga foranea. ​L'equipaggio aveva chiesto via radio di poter attraccare e gli era stata concessa l'autorizzazione. Ma la corrente e le onde l'hanno sbattuta contro la scogliera ribaltandola. Sul porto canale si trovava un fotografo riminese che ha assistito alla scena e ha prestato i primi soccorsi, lanciando poi l'allarme alla Capitaneria di Porto.  

L'INDAGINE
Secondo una prima ricostriuzione, la situazione è stata resa ancora più drammatica da un'avaria al motore che non ha permesso all'equipaggio di governare l'imbarcazione all'ingresso del porto. La procura di Rimini ha aperto un fascicolo per naufragio colposo al fine di accertare le cause che hanno provocato l’incidente accaduto ieri pomeriggio al porto di Rimini. 

 Solo due persone sono sopravvissute e risultano essere ricoverate in ospedale: Luca Nicolis e di un  70enne, recuperato dalla carcassa della barca.

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Il Gazzettino