Barbanera, sgomberato l'ultimo accampamento in via della Pila. Sgominato il racket dell'elemosina

Accampamento in via della Pila
MESTRE - Fino a qualche tempo fa i loro bivacchi erano delle vere e proprie tendopoli. I "barbanera", i rom romeni che a Venezia avevano (e probabilmente hanno...

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MESTRE - Fino a qualche tempo fa i loro bivacchi erano delle vere e proprie tendopoli. I "barbanera", i rom romeni che a Venezia avevano (e probabilmente hanno tutt'ora) il monopolio dell'elemosina, dieci anni fa erano un esercito di 120 persone che dal cavalcavia di via della Pila, ogni mattina, si spostava in carovana verso il centro storico o, a Mestre, in corso del Popolo e ai semafori. Oggi la loro presenza in città è stata letteralmente decimata: ieri il nucleo operativo della polizia locale ha rimosso l'ultimo accampamento sotto al cavalcavia in via Della Pila. Una decina di giacigli, i resti di un fuoco, i panni a stendere e qualche riparo di fortuna. Tre autocarri di Veritas, dopo il sopralluogo dei vigili, hanno rimosso tutto il materiale. Da quando è nato il programma Oculus, che monitora 198 siti, a Mestre sgomberando puntualmente gli accampamenti abusivi, quell'angolo cieco di via della Pila sarà stato liberato decine di volte. Il gruppo dei "Barbanera" di solito, una volta cacciato, si trasferisce in altre aree da occupare come l'ex casa cantoniera di Marghera o l'ex Cash&Carry.

MIGRAZIONE
Dai racconti degli stessi rom, il grosso della famiglia si è trasferito in altri Stati: qualcuno è finito in Germania, un'altra grossa fetta del clan si è spostato in Spagna. Il perché è un mix di elementi: da una parte c'è che gli sgomberi continui sono inevitabilmente una scocciatura e, quindi, cambiare posizione logistica trovando un luogo adatto ad ospitare più di cento persone è una vera e propria impresa. Dall'altra c'è che i tempi comunque sono cambiati e, forse, in questo momento per la piazza veneziana un mini presidio risulta più che sufficiente alle famiglie che fanno capo in Romania, spostando quindi l'attenzione in città più grandi in altri paesi.

VIA LEOPARDI
La polizia locale ieri mattina è intervenuta anche in via Leopardi, dove era già intervenuta un paio di settimane fa per rimuovere vari bivacchi in un ex edificio del demanio. In quell'occasione i vigili avevano provveduto a far sigillare gli ingressi: un bengalese e un cittadino nigeriano l'altra notte sono riusciti a entrare ma solo nell'area del giardino, accampandosi per la notte. La polizia locale li ha quindi accompagnati in comando per il riconoscimento.

DALL'ACTV A LANDO


La prima operazione di sgombero di Oculus è stato l'ex deposito Actv di via Torino, nel 2011. Oggi, al suo posto, ci sono l'Interspar e la Hybrid Tower. L'altra grande azione simbolo è stata quella iniziata dalla giunta Orsoni e proseguita da quella Brugnaro per via Ca' Marcello, appunto. L'area degli ostelli e degli alberghi, fino a una decina d'anni fa, vedeva i resti dell'ex centrale termica, dell'ex casa d'asta e dell'ex Vempa. Da qui, tutti gli interventi più recenti: l'ex malteria di via dell'Azoto (che un paio d'anni fa era diventata l'accampamento di una quarantina di romeni porter abusivi della stazione), l'area ex Pancin di via Trento è stata rasa al suolo così come l'ex scuola Monteverdi di via Ulloa, che ospiterà la nuova questura di terraferma. L'altro stabile occupato dai pusher, in via Caravaggio, è stato abbattuto per lasciar spazio al nuovo Lando.
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Il Gazzettino