I cento anni del bar della stirpe Astolfi: da Giacomo ad Andrea 4 generazioni e un unico sogno

Mamma, nonna e nipote al timone del bar Annalisa
CANEVA - Il bar Annalisa di Sarone festeggia i 100 anni di attività, che ha visto la famiglia Astolfi, per 4 generazioni, impegnata nella stessa attività che oggi...

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CANEVA - Il bar Annalisa di Sarone festeggia i 100 anni di attività, che ha visto la famiglia Astolfi, per 4 generazioni, impegnata nella stessa attività che oggi è un punto di riferimento per la comunità saronese. Un traguardo importante, che testimonia la longevità di questo locale, che nasce nel 1921 con Giacomo Astolfi, pensionato di guerra che ha ricevuto la licenza iniziando a vendere frutta e verdura. Oggi, a portare avanti l'attività, è il giovane Andrea, pronipote di Giacomo, che con entusiasmo, aiutato e supportato dalla famiglia, con la mamma Annalisa, ha cercato di rinnovare e dare nuovo impulso al bar, riuscendo nell'impresa, tant'è che il locale è diventato un punto di riferimento per Sarone, ma non solo.

CENT'ANNI DI STORIA
Ed è proprio Andrea che ci racconta, con orgoglio, la storia del bar. «Tutto parte da Giacomo Astolfi, quando con la licenza di frutta e verdura ha dato vita a questa attività commerciale - spiega -; in seguito vendeva anche giocattoli, fili da cucito, dolciumi e altre merci. Era un pensionato di guerra che, rientrato in paese, ha voluto scommettere nel futuro della sua famiglia. Tant'è che poi, nel 1951, l'attività è passata nelle mani della figlia Elisa Maria, conosciuta da tutti come Esterina. L'Esterina, come tutti la chiamavano, ha introdotto nell'attività anche la caffetteria - prosegue Andrea - ma andava anche per le strade, a vendere il latte fresco e quello che non riusciva a vendere, per non buttarlo, lo utilizzava per fare il gelato. Un'idea, quella del gelato artigianale, che ha fatto conoscere il bar in tutto il territorio comunale e oltre. Stiamo parlando degli anni subito dopo la Seconda guerra mondiale. Alla domenica vendeva la merce in piazza, in una baracca. La nonna era instancabile - ricorda - ma i tempi erano duri e all'epoca non era tutto in regola e per far sì che lo fosse, il sindaco dell'epoca (Sandri), si era impegnato per far avere tutte le licenze necessarie. Gli anni sono passati velocemente e, nel 1988, la licenza è passata nelle mani di mia mamma Annalisa, che ha continuato l'attività insieme alla nonna. Qualche anno dopo è riuscita ha prendere, dal signor Papeli, anche la licenza per vendere giornali, attività che viene svolta tutt'ora. Arriviamo così agli anni Duemila, durante i quali ci è stata concessa anche la licenza per vendere alcolici - prosegue Andrea - ma la cosa più importante è che, nel 2004, abbiamo ampliato il numero dei posti a sedere con un rinnovamento generale del locale. Nella stanza dove prima vendevamo i vari prodotti commericiali abbiamo allestito l'edicola e nella stanza a fianco abbiamo ricreato il bar.
L'ERA POST COVID


Io sono arrivato da poco, nel 2020, come collaboratore, proprio nel momento più difficile, quando è arrivato il Covid con il lockdown, durante il quale è stato deciso di rinnovare nuovamente il locale, ampliando ancora di più i posti a sedere e aggiungendo un giardinetto esterno nel retro del bar. Oggi ci troviamo sempre nella stessa piazza a Sarone dove tutto è cominciato, quella piazza della Vittoria che ha visto passare persone, episodi ed è stata luogo di incontri e vita di comunità che a raccontarli tutti sarebbe davvero impossibile, ma noi siamo ancora qui, perchè vogliamo tramandare alle future generazioni ancora un pezzo di storia di Sarone e della sua gente. E chi ci vuole seguire - conclude Andrea - ci può trovare su Facebook (Bar da Annalisa) e Instagram bar_da_annalisa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino