«Fondi ai Comuni con il bando periferie? Saltato perché erano marchette Pd»

«Fondi ai Comuni con il bando periferie? Saltato perché erano marchette Pd»
Perché sono saltati i fondi del Bando periferie? Perché per la maggior parte erano «evidenti marchette di un governo Pd ad amministrazioni Pd». È...

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Perché sono saltati i fondi del Bando periferie? Perché per la maggior parte erano «evidenti marchette di un governo Pd ad amministrazioni Pd». È la spiegazione che una parlamentare leghista ha dato ai suoi colleghi per motivare il congelamento dei fondi che i Comuni erano certi di ottenere, tanto da avere in alcuni casi già iniziato i lavori. Solo che i soldi sono stati stoppati. Ebbene, a detta di questa esponente della maggioranza giallo-verde, si trattava di marchette dell'ex governo. Autrice della singolare versione è Giorgia Andreuzza, 45 anni, veneta di Noventa di Piave, già assessore al Turismo della Provincia di Venezia, eletta lo scorso marzo alla Camera dei deputati per la Lega.

 
LA CHAT
In una chat ad uso interno del partito, rivolta a un gruppo di amministratori, mercoledì scorso l'onorevole Andreuzza ha dato una serie di informazioni sul Bando periferie. «Per gli amministratori può essere utile sapere questa info», ha scritto la parlamentare. E, quindi, per punti, ha elencato: Primo: «Il governo ha salvato i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100 ed erano immediatamente esecutivi». Secondo: «Il bando periferie è stato finanziato (dal governo precedente) per metà dell'importo complessivo con le risorse stanziate sulla base di una norma (comma 140) sul quale è intervenuta una pronuncia di illegittimità costituzionale (sentenza n. 74 del 2018)». Dopodiché, al terzo punto, Andreuzza ha scritto: «Gran parte dei progetti finanziati che hanno ottenuto punteggi anche molto bassi non sono riqualificazioni ma evidenti marchette di un governo Pd ad amministrazioni Pd».

LA SPIEGAZIONE
Marchette? Ma il blocco non ha colpito anche Comuni a guida centrodestra e leghista? Interpellata dal Gazzettino, l'onorevole leghista ieri ha cercato di rettificare: «Immagino che in prossimità delle elezioni ci sia stata una certa rapidità nell'assegnazione delle risorse». Quindi, Andreuzza ha sottolineato che la cosa importante è un'altra, come scritto al quarto punto del suo messaggio agli amministratori: «Il nuovo governo ha deciso, politicamente e giuridicamente, di utilizzare le risorse stanziate per le convenzioni negli anni 2018 e 2019 non solo per alcuni enti locali ma per tutti al fine di consentire a chi avesse avanzi di utilizzarli immediatamente per investimenti di opere pubbliche con un criterio di premialità e di equità». «Io - ha aggiunto la parlamentare leghista - ho avuto richieste di chiarimento da parte di amministratori e ho spiegato che la responsabilità di quanto successo non è nostra, basta leggersi la sentenza. Ma ho avuto anche tanti sindaci contenti che il Bando periferie sia stato bloccato perché quelli virtuosi che hanno avanzi di amministrazione adesso potranno investire nel loro territorio e questo è molto importante».

LA MOBILITAZIONE

Intanto i sindaci del Veneto si stanno mobilitando. «Sul bando periferie mi adopererò per fare fronte comune con gli altri sindaci. La difesa degli interessi dei cittadini viene prima di qualsiasi altra cosa», ha twittato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. E sono intervenuti anche gli industriali: «Il Senato ha approvato degli emendamenti - ha detto il presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, Vincenzo Marinese - che di fatto azzerano fondi preziosi per la riqualificazione urbana e che avrebbero avuto ricadute rilevanti anche sulla Città Metropolitana di Venezia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino