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PORDENONE - C'è un concorso con in palio un sacco di soldi. Per la precisione, a livello nazionale si tratta di sei miliardi di euro l'anno per le annualità 2022, 2023 e 2024. Un bando che abbraccia la modernità e l'ambiente, perché si riferisce all'intermodalità dei trasporti, al progressivo abbandono dell'auto per gli spostamenti in città, all'integrazione tra il trasporto pubblico e i mezzi che non consumano carburante. E il Comune di Pordenone sarebbe assolutamente interessato all'affare. C'è però un problema: il Friuli Venezia Giulia rimane fuori dalle regioni che possono partecipare all'operazione perché lo Stato ha deciso che dentro ci sono tutti, tranne le Regioni a statuto speciale. Una norma che adesso proprio da Pordenone si spinge per rivedere.
I DETTAGLI
L'assessore Cristina Amirante ha partecipato a Roma ad un evento sulle città intelligenti e sul trasporto sostenibili. Proprio in quella sede è stato illustrato a tutti i partecipanti un bando che il Comune di Pordenone ritiene assolutamente interessante. La cascata di miliardi di euro (a livello nazionale, va ricordato) di cui si parlava in precedenza, infatti, riguarda la possibilità di integrare il trasporto pubblico urbano (quindi gli autobus) con le biciclette e i monopattini. Il tutto attraverso una serie di stazioni per l'interscambio dei mezzi. «Un'operazione - ha confermato l'assessore Amirante - che ci interesserebbe eccome, dal momento che anche i nostri autobus potrebbero essere utilizzati più e meglio per diminuire il traffico in città».
Amirante ha spiegato anche come funzionerebbe il meccanismo integrato tra trasporto pubblico locale, biciclette e monopattini. «Si tratta in poche parole della mobilità del futuro - ha aggiunto -.
IL NODO
Il concorso, però, taglia fuori non solo la città sul Noncello, ma tutto il Friuli Venezia Giulia. «Ci è stato detto - ha spiegato infatti l'assessore Cristina Amirante - che il bando al momento esclude le Regioni a statuto speciale. Quindi anche la nostra. È un peccato, perché una città come Pordenone potrebbe beneficiare dell'operazione anche a breve termine». Per questo è in atto un'operazione di pressione con l'Anci al fine di far modificare una norma al momento iniqua.
M.A.
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Il Gazzettino