Pizzaiolo scopre i ladri in casa: i banditi gli spianano contro la pistola

Pizzaiolo scopre i ladri in casa: i banditi gli spianano contro la pistola
VALDOBBIADENE - Faccia a faccia con i ladri: quattro banditi mascherati e armati di pistola. Ha vissuto attimi di terrore, nel tardo pomeriggio di ieri in pieno centro a...

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VALDOBBIADENE - Faccia a faccia con i ladri: quattro banditi mascherati e armati di pistola. Ha vissuto attimi di terrore, nel tardo pomeriggio di ieri in pieno centro a Valdobbiadene, un pizzaiolo albanese di 30 anni. L’uomo, al rientro nella sua abitazione, si è trovato in casa la banda di malviventi. L'episodio intorno alle 18, nel cuore del capoluogo.




Il pizzaiolo è tornato a casa al momento sbagliato, proprio quello in cui i quattro criminali si erano introdotti in casa per mettere a segno un furto. Inevitabile per il padrone di casa trovarsi a tu per tu con la gang. I ladri si sono visti mandare a monte i piani: quattro soggetti vestiti di nero, stando alla descrizione fornita dalla vittima, due dei quali con il volto coperto da passamontagna. E uno di loro era armato di pistola. La banda non ha esitato a minacciare con l'arma l’albanese per guadagnarsi la fuga: pistola in pugno, hanno evitato che il pizzaiolo accennasse anche a una minima reazione.



Il trentenne non ha subito violenza: con i ladri in fuga non c'è stata nessuna colluttazione. Una volta che i malviventi sono scappati, il pizzaiolo ha dato l'allarme. Sul posto si sono precipitate le pattuglie dei carabinieri che erano in zona. La descrizione dei componenti della banda in fuga è stata diramata in tutta la Marca: i quattro, scappati a quanto pare a mani vuote, si sono dileguati a bordo di un'auto rubata, un'Opel Astra scura con un finestrino rotto, probabilmente proprio nel momento in cui è stata portata via.



Pur comprensibilmente scosso, il padrone di casa, unico testimone dell'accaduto, ha cercato di fornire ai carabinieri di Vittorio Veneto, coordinati dal capitano Giancarlo Carraro, tutti gli elementi utili per dare un volto e un nome ai malviventi, due dei quali, stando alla ricostruzione del pizzaiolo, parlavano in lingua macedone. È probabile che il trentenne sia rientrato pochi minuti dopo che la banda si era introdotta nell'abitazione, e questo spiegherebbe perché i criminali non sarebbero riusciti a portare via niente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino