Treviso. Bandiera veneto di solidarietà alla Nizzetto durante il consiglio comunale: bufera

Treviso. Bandiera veneto di solidarietà alla Nizzetto durante il consiglio comunale: bufera
TREVISO - Discussioni infuocate su Documento unico di programmazione del Teatro Del Monaco e polemiche a non finire. L'ultima seduta del consiglio comunale prima della pausa...

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TREVISO - Discussioni infuocate su Documento unico di programmazione del Teatro Del Monaco e polemiche a non finire. L'ultima seduta del consiglio comunale prima della pausa estiva è stata a dir poco animata. Resa elettrica da una vera e propria bagarre scoppiata durante la fase delle comunicazioni quando dai banchi della maggioranza, dopo un intervento di Massimo Zanon (capogruppo della lista Mario Conte Sindaco), è spuntata la bandiera Veneta. Zanon, con quel gesto così deciso, ha voluto concretizzare la solidarietà espressa all'assessore Silvia Nizzetto, finita nell'occhio del ciclone per aver utilizzato la fascia con i colori della regione Veneto, a margine di eventi istituzionali. Zanon ha puntato il dito contro le minoranze chiedendo, ironicamente, di cosa avessero mai paura davanti a quella bandiera. E alla fine l'ha tirata fuori e, assieme alla  leghista Claudia Tronchin, ha tentato di appenderla alla parete proprio dietro ai banchi della maggioranza. Dall'altra parte sono subito insorti Antonella Tocchetto e Roberto Grigoletto del Pd: «Toglietela, è un simbolo politico». Immediate le repliche di Zanon e dei leghisti mentre il vicepresidente del Consiglio Matteo Marin tentava di riportare ordine. La situazione è deflagrata quando, ad animi ancora incandescenti per via della bandiera, si sono aggiunte le parole di Davide Visentin (Lista Mario Conte Sindaco) che è tornato sulle vicende giudiziarie che lo vedono protagonista e che di recente lo hanno visto assolto dall'accusa di aver partecipato a una rissa. Ha quindi punzecchiato l'opposizione che lo aveva pesantemente attaccato chiedendone le dimissioni almeno da presidente della commissione Urbanistica. A scatenare una vera e propria rissa verbale è stata soprattutto l'accusa rivolta ai consigliere di rappresentare Un partito di pluricondannati. Anche in questo caso Tocchetto sugli scudi a un passo dall'essere allontanata dall'aula per le intemperanze. 

PROGRAMMAZIONENemmeno sui temi amministrativi la seduta è filata via liscia. Il Dup, il documento di programmazione che detta le linee da seguire i vari settori, è stato approvato ma solo dopo essere stato fatto letteralmente a pezzi dalle minoranza. Maria Buoso e Franco Rosi (Treviso Civica) , ma assieme a loro anche la stessa Tocchetto e il capogruppo Roberto Grigoletto (Pd), ne hanno sottolineato le carenze; Liana Manfio (Pd) ha anche evidenziato degli errori di date. Ma il documento è passato.

TEATROAltro duello incandescente quello tra Gian Mario Bozzo e il sindaco Mario Conte sul passaggio del Teatro allo Stabile del Veneto. Bozzo ha criticato l'operazione e accusato il sindaco di non leggere le carte e di aver chiesto a Fondazione di essere lei a rompere la convenzione firmata col Comune. Il sindaco è sbottato: «Si vergogni, non sa di cosa sta parlando». Reazione di Bozzo rivolgendosi al presidente Iannicelli: «Voglio le scuse del sindaco, sono stato oltraggiato». Ma Conte, un fiume in piena, ha replicato: «Senza di noi i dipendenti sarebbero rimasti a casa». Altre scintille.
Paolo Calia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino