​Rubano 120 smartphone: cercano di fuggire con sassaiola nel bosco

La botola da cui si sono calati i malviventi
MONFALCONE (Gorizia) - Notte movimentata ieri a Monfalcone: verso l’una il sistema di allarme del centro commerciale “Belforte”, ex “Emisfero” di via...

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MONFALCONE (Gorizia) - Notte movimentata ieri a Monfalcone: verso l’una il sistema di allarme del centro commerciale “Belforte”, ex “Emisfero” di via Pocar, ha segnalato la presenza di intrusi. Le pattuglie della Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Monfalcone si sono recate subito sul posto e hanno trovato due persone sul tetto che cercavano di scappare. In supporto, poco dopo, la pattuglia della stazione di Ronchi dei Legionari e la volante della polizia. Vista la presenza delle forze dell’ordine che si stavano organizzando per disporsi intorno alla struttura, i due hanno cercato disperatamente la zona del tetto più lontana e buia per darsi alla fuga.

 
Dopo essere riusciti a scendere, correndo verso la boscaglia, in direzione Ronchi, sono stati inseguiti dai carabinieri che ne hanno catturato uno, disturbati dall’intervento di un terzo complice che, coperto dagli alberi e dal buio, ha cercato di impedire la cattura lanciando sassi e pezzi di legno in direzione degli militari. L’arrestato, P.V., un romeno di 39 anni, è risultato avere diversi precedenti penali specifici, con un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Orvieto per una pena da espiare di 5 anni e sei mesi di reclusione per furti commessi nel territorio nazionale.
 

Le due persone si erano calate all’interno da un lucernario del centro commerciale usando una manichetta del sistema antincendio, e avevano asportato un gran numero di smartphone e computer. Le immagini del sistema di videosorveglianza hanno inquadrato bene P.V. nell’atto di rubare il materiale. Nel parcheggio esterno, non molto lontano dal luogo della cattura, sono stati poi trovati due borsoni pieni di telefoni e portatili. Il bottino è 121 smarphone e 7 computer portatili, per un valore di quasi 50.000 euro. Il responsabile del negozio “Unieuro”, nel corso della denuncia, ha elencato l’ammanco di altri 90 cellulari per un valore di altri 20.000 euro circa. Si è scoperto che l’arrestato era entrato in Italia 2 giorni prima e, in un parcheggio non molto lontano, vicino al cimitero di Ronchi, è stata trovata e sequestrata una Volkswagen Passat con targa bulgara utilizzata dai malviventi contenente diverso materiale. P.V. è stato portato nel carcere di Gorizia, dove sconterà la pena per i precedenti reati.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino