Beccata banda ucraina di clonatori di carte bancomat: denunciati ma liberi

Beccata banda ucraina di clonatori di carte bancomat: denunciati ma liberi
VENEZIA - La notte tra venerdì e sabato 22 dicembre, a Camponogara i carabinieri di Dolo e di Mestre hanno sorpreso quattro cittadini ucraini a bordo di un furgone (con...

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VENEZIA - La notte tra venerdì e sabato 22 dicembre, a Camponogara i carabinieri di Dolo e di Mestre hanno sorpreso quattro cittadini ucraini a bordo di un furgone (con targa dell’Ucraina) in sosta in una piazza del centro, trovati in possesso di svariato materiale idoneo all’intercettazione illecita di comunicazioni telematiche, mediante l’accesso abusivo a sistemi telematici attraverso i codici di accesso e la clonazione di carte di credito e bancomat.


 A bordo del mezzo, trovato a poca distanza di uno sportello Bancomat, oltre ad un coltello a serramanico di 20 cm., è stato infatti rinvenuto e sequestrato numeroso materiale elettronico idoneo alla clonazione di carte di credito mediante l’intercettazione telematica dei dati sensibili digitati presso gli sportelli bancomat e attrezzi idonei allo scasso: un piede di porco, due scanner portatili, quattro cacciaviti, un taglierino e un bisturi, una torcia, una pistola per colla a caldo e un saldatore, una tastiera simile a quella dei bancomat, quattro lettori di carte per inserimento bancomat, quattro cellulari, tre computer e quattro carte di credito.

Con lo skimmer appositamente installato sopra la fessura di inserimento delle carte magnetiche o inserito all’interno della bocchetta dell’erogatore del denaro, unitamente alla microcamera, venivano carpiti i codici Pin delle carte di credito e bancomat e quindi riportati in quelle clonate così da procedere al prelievo o al pagamento. Tutti e quattro i cittadini ucraini, U.D. di anni 27, O.A. di anni 38, R.K. di anni 24 e A.M. di anni 25, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, per i reati di “concorso in indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito/pagamento”, “intercettazione illecita di comunicazioni informatiche” e “porto illegale di arma bianca”.

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Il Gazzettino