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RIESE PIO X - Per tutti era "el direttor", pur non essendo mai stato a capo della filiale di Riese Pio x di Veneto Banca. Imprenditori e ricchi pensionati della Marca gli avevano affidato i loro risparmi, fidandosi di quel bancario dai modi così affabili, salvo poi scoprire che si era intascato i loro risparmi. La Procura di Treviso ha chiuso le indagini su Roberto Battagello, 60enne ex funzionario di Veneto Banca e si appresta a chiederne il rinvio a giudizio. L'accusa per lui è duplice: truffa e appropriazione indebita e i procedimenti a suo carico sono più d'uno. Battagello si sarebbe intascato denaro in contanti per una cifra compresa tra i 4 a i 6 milioni di euro prospettando agli ignari clienti investimenti vantaggiosi in fondi azionari e obbligazionari in realtà intestati a lui.
TRUFFA TRENTENNALE
Un raggiro durato trent'anni, secondo le ricostruzioni della Procura, che ha aperto il fascicolo dopo le numerose segnalazioni ricevute dagli investitori ingannati. Il piano truffaldino dell'ex funzionario, passato a Intesa San Paolo dopo il crac della popolare e fino al pre -pensionamento, sarebbe scattato addirittura all'inizio degli anni Novanta, quando il 60enne assume un ruolo di primo piano nella filiale di Riese Pio X e offre a tutti soluzioni di investimento in apparenza ottimali.
LE DENUNCE
Nel 2020 esplode il caso, attraverso le denunce di alcuni clienti, diventati nel frattempo anche amici proprio in virtù del rapporto di fiducia che si era instaurato negli anni. Come nel caso di una coppia di imprenditori, che lo contattano all'inizio del 2020, chiedendogli di riavere indietro i soldi che gli avevano affidato. Pena la denuncia. Battagello ci pensa e poi fa il primo passo, cercando di capire se ci si poteva mettere d'accordo sulle modalità della restituzione. «C'è stato uno scambio di comunicazioni, poi non abbiamo più sentito nulla - spiegano un mese dopo i truffati - sembrava che avessimo trovato la quadra ma non abbiamo avuto notizie. A quel punto non ci è rimasto che andare a sporgere denuncia». «Aveva la nostra piena fiducia - racconta la coppia - era il punto di riferimento per la gestione dei nostri soldi. Con lui avevamo acquistato anche azioni di Veneto Banca, poi finite per non valere più nulla. Ma sapevamo che non era colpa sua. Anzi quando la nostra popolare mostrò i segni della fine lui ci disse di essere molto preoccupato e deluso. Con il crac noi abbiamo perso molto, ma per colpa di Battagello e della sua truffa abbiamo visto sparire quello che restava di ciò che avevamo messo da parte per vivere con tranquillità».
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Il Gazzettino