Popolare di Vicenza, è una rivoluzione. Nel prossimo autunno l’assemblea straordinaria per la spa e il cambio del consiglio d’amministrazione con il probabile addio dello...
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Sarà un luglio caldissimo per il neo amministratore delegato Francesco Iorio, nominato ai primi di giugno e già alle prese con la ristrutturazione della banca che dovrebbe vedere la chiusura di 250 sportelli e 200 esuberi. Ma questo è solo l’inizio di una rivoluzione costretta dalle nuove leggi del governo Renzi e dal pressing della Bce, che proprio all’inizio di luglio aveva convocato i vertici della Vicenza Gianni Zonin, Marino Breganze e Andrea Monorchio più il collegio sindacale.
Il cda ieri ha dato mandato al consigliere delegato e direttore generale Francesco Iorio "di dare corso alle attività necessarie alla trasformazione della banca in società per azioni e di definire un piano di lavoro finalizzato alla quotazione delle azioni della Popolare in Borsa. Il consiglio ha infatti ritenuto che questo sia il percorso più idoneo e coerente anche con la finalità di rispondere alle esigenze dei soci in merito alla negoziabilità e liquidabilità delle azioni della Banca". Insomma, per risolvere lo stop alle negoziazioni gestite dall’istituto, bloccate dalla Bce, e impedita la creazione di un Borsino telematico di sola negoziazione interna, si è deciso di varcare direttamente il Rubicone, di andare sul mercato a reperire quelle risorse necessarie a stabilizzare l’istituto e a fargli affrontare senza problemi la prossime sfide da mercato. Potrebbe essere l’occasione per far entrare nuovi soci di rilievo, per esempio Fondazione Cariverona (che punta anche al Banco Popolare). Ma a che prezzo? Oggi l’azione di Popolare Vicenza è fissata a 48 euro, contro i 62 di un anno fa. Un taglio che in assemblea ha fatto imbufalire molti soci e partire diverse denunce, più interrogazioni parlamentari dei 5Stelle. È presto per fare calcoli, ci penseranno gli esperti del caso. Per adesso alcuni osservatori parlano di una cifra tra i 20 e i 25 euro, ma possono essere pessimisti.
Ma questo è il futuro. L’oggi parla di nuovi sacrifici in vista. «Il cda ha dato altresì mandato al dottor Iorio di effettuare tutti gli accertamenti più opportuni per un’adeguata ricognizione degli assetti patrimoniali della banca anche alla luce degli esiti della ispezione Bce appena conclusa, esiti che saranno formalizzati da quest’ultima - scrive la Vicenza nel comunicato ufficiale -. Di tali esiti, dei risultati degli ulteriori accertamenti sopra indicati e del conseguente fabbisogno patrimoniale aggiuntivo, si darà conto, ove possibile, nella relazione semestrale al 30 giugno 2015».
Nel frattempo il cda "ha inoltre condiviso la bozza dello statuto" della futura spa "e che sarà sottoposto al vaglio dell’autorità di vigilanza nelle prossime settimane, per le necessarie autorizzazioni in vista dell’assemblea straordinaria dei soci che sarà chiamata a deliberare su tale proposta entro i termini di legge". In pratica, con le vacanze di mezzo, si dovrebbe andare all’assemblea della rifondazione in autunno, verso ottobre o novembre, in tempo per impostare la quotazione entro marzo 2016.
Secondo l’attuale cda la Vicenza può affrontare le prossime sfide da solo. Sempre che il mercato risponda presente. Ma se è andato in porto l’aumento di Mps, Vicenza può legittimamente contare su una buona riuscita dell’operazione che potrebbe imbarcare nuovi soci di peso, dall’estero ma anche dall’Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino