Il portoncino, in quella che fu la Banca d’Italia dagli arredi anni Trenta, è socchiuso. Si scorgono scatoloni impilati, pannelli in legno, teli di nylon....
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QUESTIONE DI DETTAGLI
«Siamo ora concentrati sui dettagli, ancora non abbiamo tempo per goderci il risultato», sintetizza Denis Casagrande che, insieme con il fratello Roni, è titolare della Stimm, gruppo con sede a Pieve di Soligo che metterà in mostra, sugli scaffali vintage, la collezione autunno-inverno uomo e donna. Abbigliamento e calzature. Alla Stimm la proprietà – la F.C Project di Manuela Iaderosa e Roberto Chemello in cordata con Luigi e Claudio Francavilla – aveva affittato una parte dello storico edificio ristrutturato. Con una promessa condivisa: mantenere le peculiarità storiche. Non solo la doppia scalinata in marmo con balaustra in ottone o le verdi porte blindate. Ma anche, con rispetto, il riuso dei piccoli elementi d’arredo. Promessa mantenuta. Con svelamento al taglio del nastro che avverrà in ottica prevenzione, quindi con pochi inviti.
L’EVENTO
«Ha detto sì il ministro D’Incà, e speriamo che anche il presidente della Regione, Zaia, dia la sua adesione», precisa Chemello. Seguirà l’apertura, con visita, per i fornitori. E al curiosità del pubblico? Soddisfatta già sabato pomeriggio o domenica, da decidersi. Il palazzo settecentesco Navasa- Colle divenne sede della Banca nel 1893, condividendo le vicende economiche ed imprenditoriali della provincia. Un’opera di ristrutturazione, a firma dell’architetto Alberto Alpago Novello, risale al 1939-1940. Poi la storia è d’oggi. E’ venerdì 8 maggio 2009 quando, alle 13.30, il portoncino in legno chiaro della Banca d’Italia girava una pagina di vita cittadina. Dopo 116 anni.
IL PRESENTE
Ora la nuova vita. Nello stabile andranno ad operare, negli uffici del primo piano fronte piazza, anche Banca Generali e, sotto ai portici, un negozio di abiti per bambini della bellunese Maria Mottes. Più Intimissimi e appartamenti da affittare. Il tutto fa parte di un progetto unico integrato, una cittadella per i bellunesi con collegamenti interni: ci sono i 5500 metri quadrati di Palazzo Campedel, cioè degli ex padiglioni e sale operatorie dell’Ospedale Vecchio più l’ex cinema Edison, ci sono i 4500 metri quadrati di Palazzo Caffi e i 4500 del Palazzo Navasa-Colle. Ciò permetterà, per esempio, di entrare dalla piazza al primo piano della ex Banca d’Italia ed arrivare, attraverso un ponticello, ad un giardino interno aperto a tutti.
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Il Gazzettino