Si chiude un'epoca: FriulAdria assorbita da Crédit Agricole. Decaduta anche la presidente Chiara Mio

In città ci saranno due direzioni regionali e nascerà il Comitato territoriale per indicare le esigenze del territorio

Friuladria passa a Crédit Agricole
PORDENONE - Ora è definitivo. È terminata l'epoca di FriulAdria. Questo non significa, ovviamente che l'antica banca di Pordenone abbia chiuso i...

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PORDENONE - Ora è definitivo. È terminata l'epoca di FriulAdria. Questo non significa, ovviamente che l'antica banca di Pordenone abbia chiuso i battenti, anzi, il gruppo resta solidissimo e ancorato al territorio, ma Crédit Agricole ha chiuso la partita. Da oggi, anche se per i pordenonesi resterà sempre FriulAdria almeno per alcune generazioni, la banca ha le radici francesi. Per i correntisti e i soci di fatto cambia poco o nulla, ma è comunque un pezzo importante di Pordenone sul quale si è spenta la luce.


IL PASSAGGIO
Domenica notte la migrazione informatica si è completata. In pratica sono morti i vecchi conti correnti e si sono automaticamente riformati quelli nuovi con un altro Iban. Il tutto è avvenuto senza disagi e ieri mattina quando è stato acceso il cervellone elettronico il passaggio era completato. In pratica il nuovo Iban era attivo, funzionavano i bancomat e si potranno emettere gli assegni sino alla fine del libretto. Non è tutto. Il sistema di bretellaggio (così si chiama in gergo) consentirà a chi ha accreditato sul vecchio conto lo stipendio o il pagamento di utenze (mutuo compreso) che tutte le operazioni vadano avanti in automatico anche se - raccomandano dalla banca - pur se con tranquillità e senza farsi prendere dalla foga, meglio comunicare il nuovo Iban a tutti i soggetti interessati.


PRESIDENZA
Sin qui le questioni tecniche. Sempre da ieri, però, è decaduta pure la presidenza di FriulAdria. Come dire che Chiara Mio, in sella dal 2014, ha lasciato l'incarico visto che non ci sarà più una presidenza. Non è tutto. Sparita anche la direzione generale che era ospitata nel palazzo di piazza XX Settembre. Tutto trasferito a Parma, Milano e Parigi. Al suo posto sono diventate operative (manca ancora la formalizzazione dei nomi) due direzioni regionali, una per Pordenone, l'altra per Udine. Non saranno, invece, toccate le filiali sul territorio dove, ovviamente, continuerà ad operare lo stesso personale che ha lavorato sino a ieri. Come dire che tutti i contatti acquisti dagli utenti, correntisti e soci resteranno gli stessi.


IL COMITATO
Per salvaguardare il legame con il territorio, visto che ora la direzione generale e la presidenza non ci sono più, sarà istituito, anche se sino ad ora non c'è stata alcuna menzione, il Comitato territoriale. In pratica una decina di persone, rappresentanti delle istituzioni, presidenti o delegati delle associazioni di categoria, così come rappresentanti delle associazioni più importanti di volontariato e sociali, si raduneranno una volta al mese per fare il punto sulle iniziative territoriali che la banca vorrà sostenere, così come saranno visionati progetti e iniziative che possono avere il marchio (leggi aiuto economico) di Crédit Agricole. Saranno ovviamente mantenute tutte le sponsorizzazioni dei grandi eventi a cominciare da Pnlegge. Il Comitato avrà anche un presidente, ma nessuno in questo momento sa ancora se sarà nominato direttamente dall'Istituto o dai componenti. Non si sa neppure se al comitato sarà riconosciuto un gettone di presenza o se l'incarico sarà a titolo gratuito. Non è da escludere che il presidente, invece, possa essere gratificato con una indennità. Il Comitato potrebbe essere operativo nei primi mesi del prossimo anno.


LE INSEGNE


FriulAdria non scomparirà del tutto. A ricordare i fasti della banca pordenonese, infatti, sulle filiali del territorio del Friuli Occidentale resteranno le attuali insegne del resto già cambiate gli anni scorsi con la scritta della banca francese decisamente più grande di quella pordenonese. Come del resto è giusto che sia. In tutte le altre province a cominciare da quella di Udine, sparirà la scritta FriulAdria. Si chiude un'epoca. Se ne apre un'altra.
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Il Gazzettino