Salva la mamma dalle botte: «Papà la picchia, ho paura, venite subito»

Marito picchiala moglie, salvata da figlio di 10 anni
CAERANO - «Venite, fate presto. Il papà ha fatto del male alla mamma. Venite subito, ho paura». A telefonare ai carabinieri, spaventato, è un...

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CAERANO - «Venite, fate presto. Il papà ha fatto del male alla mamma. Venite subito, ho paura». A telefonare ai carabinieri, spaventato, è un bambino di soli 10 anni, che quella sera assiste all'ennesimo pestaggio. La mamma è stesa sul pavimento, immobile. Ha perso i sensi dopo che il marito, ubriaco, le ha sferrato un pugno al culmine di una lite scoppiata per motivi banali. Succede spesso, soprattutto quando lui alza troppo il gomito. In quell'appartamento di Caerano dove abita una famiglia tunisina con tre bambini, la violenza purtroppo è di casa. È il figlio maggiore a mettere coraggiosamente fine a quell'incubo: la sera del 28 luglio 2020 telefona al 112 e fa arrestare papà. Scatta così l'iter che porterà il 40enne alla sbarra con l'accusa di maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Il processo è iniziato ieri mattina e subito è emerso il dettaglio cruciale che ha permesso di far emergere il caso, ovvero la telefonata del bambino. Registrata dai militari dell'Arma, è stata riprodotta in aula.

LA CHIAMATA
Sono le 20.20 del 28 luglio di due anni fa. La voce è concitata, interrotta da qualche singhiozzo. L'operatore all'altro capo della cornetta capisce subito che a casa sta succedendo qualcosa di grave. Cerca di tranquillizzare il piccolo e allo stesso tempo di farsi dare l'indirizzo. Nonostante il nodo alla gola, il bambino riesce a mantenere il sangue freddo necessario per raccontare quello che sta succedendo e per fornire in pochi secondi le informazioni richieste: indirizzo e cognome della famiglia. Due gazzelle dei carabinieri si precipitano sul posto insieme a un'ambulanza. Per il marito violento scatta l'arresto in flagranza, come ha spiegato ieri mattina il militare della compagnia di Montebelluna chiamato a testimoniare sui fatti. Ora l'imputato è sottoposto alla misura cautelare e del divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da lei frequentati.

L'ESCALATION


L'episodio che gli è costato le manette non era il primo, stando a quanto ricostruito. A confermarlo, ieri in aula, è stato un fratello della vittima, che ha raccontato al giudice della difficile situazione vissuta dalla sorella, sottoposta a continui maltrattamenti. La coppia si era sposata nel 2008 e le cose si sarebbero messe male fin da subito: lui le avrebbe proibito di mantenere i legami con la famiglia d'origine e in più occasioni avrebbe fatto sceneggiate anche in pubblico, soprattutto da sbronzo. Il 40enne, con problemi di alcolismo, avrebbe maltrattato la moglie per anni, in un'escalation di violenza. Fino a quella sera di due estati fa, quando il figlio maggiore ha trovato il coraggio di dire basta. Il processo è stato aggiornato a metà dicembre. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino