Morte misteriosa di un bambino di due anni di Codissago, la Procura apre un'inchiesta: aveva appena finito di giocare con il padre

Morte misteriosa di un bambino di due anni di Codissago, la Procura apre un'inchiesta: aveva appena finito di giocare con il padre
LONGARONE - Aveva giocato al parco assieme al padre, subito dopo un improvviso malore ha messo fine alla sua tenera vita. Se n'è andato così Nicola Feltrin, due...

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LONGARONE - Aveva giocato al parco assieme al padre, subito dopo un improvviso malore ha messo fine alla sua tenera vita. Se n'è andato così Nicola Feltrin, due anni, di Codissago. Il suo cuore si è fermato in ospedale dopo ripetuti e disperati tentativi di strapparlo ad una morte ancora tutta da chiarire, sopraggiunta due ore dopo l'arrivo al pronto soccorso dell'ospedale di Pieve di Cadore.

AL PARCO SYDNEY

Il dramma si è consumato giovedì pomeriggio nella piccola frazione di Codissago, un tempo sotto il comune di Castellavazzo e oggi di Longarone, tra il parco Sydney e la casa attigua di via 2 Giugno dove il piccolo viveva con il papà Diego e la mamma. Le ipotesi sulla causa del decesso sono per ora molteplici e solo l'autopsia potrà chiarire la natura di quanto accaduto. Si pensa alla possibilità che abbia ingerito qualcosa, ma è solo una delle piste battute dagli inquirenti chiamati a far luce su un dramma che ha distrutto una famiglia e sconvolto la comunità della piccola frazione adagiata sulla riva sinistra del fiume Piave, poco lontano dalla diga del Vajont.

L'ALLARME ALLE 14

Erano le 14 di giovedì 28 luglio quando il bambino è arrivato al pronto soccorso dell'ospedale di Pieve di Cadore, portato direttamente dal padre. Le sue condizioni erano già disperate. L'ingresso è avvenuto con il codice rosso, ovvero la massima allerta. I medici lo hanno preso subito in carico e avviato ripetute manovre di rianimazione, purtroppo risultate vane. Alle 16 la constatazione del decesso e l'avvio delle procedure legali per stabilire cosa sia realmente accaduto.

LA FAMIGLIA

A casa del piccolo la disperazione è una cappa di piombo che t'investe fin dal cortile. Il padre di Nicola non vuole parlare. Brucia troppo il dolore per aprirsi con gli estranei, per trovare la serenità di raccontare quanto accaduto. Tocca alla nonna confrontarsi con quanti chiedono informazioni. «È troppo presto per dire cosa sia accaduto - spiega la donna con gli occhi carichi di lacrime -. Non possiamo dire nulla finché non ci avranno dato l'esito dell'autopsia. Per il momento non c'è assolutamente nulla da dire o da scrivere. Aspettiamo, poi ne parleremo».

LA NOTIZIA CORRE VELOCE

Ma la notizia della morte di Nicola corre veloce, si diffonde nel paese e oltre. Quando una vita così tenera viene a mancare, le emozioni più profonde dilagano e toccano anche gli estranei. Da quanto si è appreso, il bambino stava giocando con il papà nel parco del paese sul quale si affaccia il condominio che ospita la famiglia Feltrin. Solo pochi passi dividono la casa da quell'area verde riservata soprattutto ai bambini. Al rientro il piccolo avrebbe iniziato a sentirsi male. La situazione sarebbe precipitata rapidamente mentre veniva presa la decisione di trasportalo direttamente all'ospedale senza attendere l'arrivo di un'ambulanza.

AL PRONTO SOCCORSO

Il bambino è stato portato al pronto soccorso dell'Ospedale Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore. Erano le 14 quando ha fatto l'ingresso nel nosocomio. Le sue condizioni sono state subito classificate come codice rosso. Una situazione disperata alla quale i medici hanno tentato di dare una risposta eseguendo manovre rianimatorie. Alle 16 la dichiarazione di morte. Ora resta da capire cosa sia accaduto, se in questo drammatico epilogo possano esserci delle responsabilità. E se la sua vita potesse essere salvata.

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Il Gazzettino