Il bimbo di sette anni, conteso tra padre triestino e mamma sudamericana, resta in Italia. Lo ha deciso il Tribunale dei minori di Trieste. Nel formulare la sentenza, depositata...
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La donna è stata condannata a otto mesi (pena sospesa) per sottrazione internazionale di minore. Tra i motivi della decisione, i giudici indicano il fatto che «esiste un rischio di grave pregiudizio per il bambino nel caso in cui venisse rimandato oltreoceano». Dalla perizia sarebbe emerso che il piccolo considera come sua «unica dimora» l'attuale abitazione, e nei suoi attuali amici e compagni di classe gli affetti più cari. La decisione naturalmente ora può essere appellabile in Cassazione.
«Accogliamo questa decisione, assunta dopo un approfondito esame, con grande soddisfazione - ha detto all'Ansa l'avvocato William Crivellari, che assiste il padre del bimbo - perché pone in primo piano il fondamentale interesse del bambino a rimanere nel Paese in cui è nato, di cui ha la cittadinanza, e dove è cresciuto negli ultimi quattro anni».
«I giudici hanno evidenziato la presenza di un legame consolidato tra padre e figlio - ha aggiunto il legale - e la sussistenza di un rischio concreto di definitiva perdita della fondamentale figura paterna qualora ci fosse stato il trasferimento nel Paese di origine della madre, anche alla luce di valutazioni preventive che sono state fatte dal Tribunale e di quanto accadde quando la madre scappò in Sudamerica, fingendo di partire per una vacanza e non facendo più rientro in Italia».
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Il Gazzettino