TREVISO - «Mio figlio tornava da scuola e mi parlava di questo maestro che se la prendeva soprattutto con una compagna. Poi anche con lui. Ha iniziato ad avere paura. I...
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LA PAURA
«Sì - racconta una mamma - ad un certo punto a mia figlia la scuola non piaceva più. Aveva degli atteggiamenti strani. Poi sono iniziati i racconti sul maestro, gli schiaffoni, le sgridate eccessive, i calci dati soprattutto ai maschietti». Le deposizioni ascoltate in aula seguono tutte lo stesso spartito. Confermano i fatti, raccontano addirittura qualche dettaglio in più sui traumi patiti da quei bambini indifesi alla mercé di un insegnante diventato, per loro, l'uomo nero.
I PRIMI SEGNALI
Le prime segnalazioni sui comportamenti di Cadicamo arrivano nel 2013, quando l'uomo insegna alla scuola Primo Maggio di S. Bartolomeo a Treviso. Nelle aule la Polizia installa delle telecamere nascoste. E dalle immagini arriva, drammatica, la conferma di tutto quell'orrore. Fioccano le denunce ma il gip, esaminati i fotogrammi, rifiuta la richiesta di misure cautelari. Nel frattempo, nell'autunno del 2013, Cadicamo prende servizio alle scuole Carducci. Non passa molto tempo e gli episodi si sarebbero ripetuti nuovamente. Stessi gesti, stesso clima di terrore in classe. Intanto però il tribunale del Riesame ribalta la decisione del giudice per le indagini preliminari e sospende il 55enne dall'insegnamento, mentre anche per i fatti del 2014 alla Carducci arriva una nuova denuncia alla Polizia e parte un procedimento disciplinare. La carriera di Cadicamo finisce nell'autunno del 2014. Era appena riuscito ad avere una cattedra di ruolo dopo anni di precariato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino