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PADOVA - Una bambina di 4 anni alla quale è stata diagnostica una grave occlusione dovuta a tonsille ed adenoidi da asportare con urgenza può attendere 18 mesi l'intervento a causa di liste d'attesa chilometriche? Se lo chiedono i genitori che affrontando i problemi sanitari della figlia hanno incontrato tanti altri mamme e papà alle prese con lo stesso problema. «La nostra bambina stava male abbiamo cominciato a scontrarci col sistema sanitario praticamente da subito. Abbiamo cercato di prenotare la visita specialistica ma i tempi erano lunghi, ci siamo rivolti al privato ma anche cosi dallo scorso maggio c'era posto a ottobre - racconta tra lo sconsolato e l'arrabbiato la mamma - continuando a telefonare finalmente abbiamo trovato una disponibilità per giovedì scorso grazie ad una disdetta. La bambina è stata visitata la diagnosi non è stata buona, tonsille ed adenoidi da togliere al più presto, l'occlusione che provocano è importante infatti le impedisce di pronunciare correttamente alcune sillabe da qui la difficoltà a parlare. Come non fosse già grave questo la situazione influenza anche l'udito».
L'appuntamento
I genitori si sono subito attivati per prenotare l'intervento ma è arrivata la doccia fredda: il primo posto disponibile sarà fra 18 mesi. «Praticamente un anno e mezzo di attese, la bambina nel frattempo non potrà progredire normalmente col linguaggio e con possibili danni all'udito - puntualizza il papà - ma la direzione dell'ospedale ci ha detto che prima non c'è posto o meglio, possiamo operare nostra figlia a settembre con la stessa equipe ma privatamente, costo 4.400 euro.
Nel loro peregrinare fra gli ambulatori la coppia racconta come abbia, purtroppo incontrato altri genitori con gli stessi problemi per i figli di diverse età ma tutti con diagnosi simili e necessità di intervenire velocemente per evitare maggiori problemi di salute e sviluppo dei piccoli nel futuro. «Stiamo valutando l'intervento chirurgico privato nonostante i costi ma non possiamo vedere nostra figlia che fatica a respirare perchè la prima conseguenza dell'occlusione e questa e con la prospettiva, attendendo 18 mesi o anche solo 12, che non impari a parlare correttamente o perda parte dell'udito - sottolinea la mamma - siamo preoccupati ma anche molto arrabbiati perchè proprio in questi giorni abbiamo sentito dichiarazioni sul fatto che le liste d'attesa sono molto migliorate o sul fatto che la sanità veneta è tra le migliori se non la migliore del Paese». «Noi faremo tutto il possibile perchè nostra figlia guarisca in fretta e senza conseguenze - conclude la mamma - ma abbiamo anche parlato con genitori che non possono affrontare la spesa e devono rassegnarsi ad attendere sperando che tutto si concluda per il meglio».
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