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CHIOGGIA (VENEZIA) - C'è un indagato per le gravi lesioni patite dalla bimba di appena cinque mesi che, nel maggio dello scorso anno, fu ricoverata in ospedale a Padova, in prognosi riservata, a causa di un'emorragia cerebrale. Si tratta di un trentenne con quattro figli, la cui compagna, amica della madre della piccola, si era offerta di prendersene cura per qualche ora, per consentire alla mamma di riposarsi un po'. Secondo la procura di Venezia, sarebbe stato il giovane a scuotere con violenza la bimba provocando le gravi lesioni cerebrali. Al fine di ottenere un parere medico sull'accaduto, e per avere indicazioni sull'eventuale nesso di causa tra azione di scuotimento e i danni riportati dalla piccola, il sostituto procuratore Giovanni Gasperini aveva chiesto un incidente probatorio e la giudice per le indagini preliminari Maria Rosa Barbieri ha affidato l'incarico ad un perito veronese che l'altro giorno ha esposto le sue conclusioni, alla presenza del rappresentante della pubblica accusa, del difensore dell'indagato, l'avvocata Giuseppina Boscolo, e del legale che tutela gli interessi dei familiari della bimba, l'avvocato Simone Vianello.
Baby shaking
Il medico legale ha concluso sostenendo che quel tipo di lesione è compatibile soltanto con un violento scuotimento (baby shaking), azione che non può che essere volontaria (forse per farla smettere di piangere), in tal modo smentendo la versione fornita agli inquirenti dal trentenne, il quale ha riferito di essersi limitato a fare un gioco, un girotondo, per divertire la piccola.
L'episodio è venuto alla luce la notte dell'8 maggio del 2022, quando la mamma e altri parenti si sono presentati sabato al pronto soccorso dell'ospedale di Chioggia portando la bimba che stava molto male. I sanitari se ne sono presi cura, mettendo in atto tutte le azioni possibili, ma il loro sforzo non ha prodotto miglioramenti significativi, tanto che il successivo lunedì i sanitari hanno deciso di trasferirla a Padova dove le sono state prestate le cure necessarie. Ancora oggi, a distanza di un anno, la piccola soffre di alcune conseguenze dell'ematoma cerebrale provocato dal violento scuotimento: il Tribunale per i minorenni ha deciso di affidarla ai servizi sociali. Nel corso delle indagini i carabinieri ascoltato varie testimonianze, tra cui quella della madre che viveva da sola in quanto non vi è stato il riconoscimento della bimba da parte del padre.
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