OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VERONA - Tecnicamente il termine per formalizzare gli apparentamenti in vista del ballottaggio di domenica 26 giugno scade domani alle 14, ma a Verona nessuno ci crede: il sindaco uscente Federico Sboarina non intende fare accordi con il neoberlusconiano Flavio Tosi, arrivato terzo al primo turno pur con un bottino di voti pari al 24 per cento, e non intende neanche accettare le accuse di spaccare la coalizione. «Il centrodestra si era già presentato diviso, ma questo fa già parte del passato. Io - ha detto Sboarina - non sono uno di quelli che va avanti guardando lo specchietto retrovisore: oggi ci sono due candidati e la volontà da parte mia è quella di trovare una sintesi di programma».
FRATELLI D'ITALIA
Sboarina, sostenuto da Fratelli d'Italia e Lega, spera nei voti di Forza Italia, ma senza passare per l'apparentamento. In questo gli ha dato man forte Ignazio La Russa: «L'importante - ha detto il braccio destro di Giorgia Meloni - è trovare un accordo sul progetto e, aggiungo io, sulla squadra», rispetto alla quale, «se ce ne fosse bisogno, sono pronto a fare da garante. L'apparentamento tecnicamente non conviene, visto che finisce per avvantaggiare chi resta all'opposizione.
GLI AZZURRI
Forza Italia, però, insiste. Da Roma si fa sentire Maurizio Gasparri: «È necessario fare apparentamenti formali ai sensi di legge, in tutte le città dove ci sono in campo, al secondo turno, candidati del centrodestra. L'apporto di Forza Italia è totale e completo per aggregare tutte le forze del centrodestra, da Verona a Catanzaro, da Parma a Piacenza». Stesso richiamo da Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia: «Verona è una città simbolo. Sarebbe diabolico disattendere la volontà di riunire le forze in tutti i ballottaggi per non consegnare alla sinistra la città in cui siamo maggioranza virtuale. C'è ancora tempo, anche se poco, per un ravvedimento operoso». E la parlamentare Licia Ronzulli: «Se un sindaco decide di non apparentarsi, onestamente dà un vantaggio al centrosinistra. Nel momento in cui questa decisione rischia di penalizzare i cittadini di Verona, allora bisogna forse intervenire». Ma se Sboarina non cede, Tosi non è da meno: «Senza apparentamento non c'è intesa, non è accettabile essere trattati come dei paria, è indispensabile pari dignità».
LA LEGA
Insistono gli azzurri, ci spera anche Matteo Salvini. «A Verona le interlocuzioni sono in corso, noi abbiamo auspicato l'apparentamento da sempre e la Lega resta su questa posizione, cioè chiediamo che ci sia l'apparentamento», dice il commissario regionale del Carroccio, Alberto Stefani.
TOMMASI
E Damiano Tommasi? L'ex centrocampista candidato del centrosinistra arrivato primo col 40%, oggi parteciperà al torneo di calcetto organizzato dalla sua coalizione Rete!. «Se sono preoccupato per il secondo turno elettorale? Mai stato così sereno», ha detto a The Post internazionale Tpi. Nel frattempo ha incassato l'appoggio di Matteo Renzi: «Io a Verona voterei Damiano Tommasi», ha detto il leader di Italia Viva che al primo turno aveva sostenuto Flavio Tosi.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino