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SAN QUIRINO (PORDENONE) - Il capostipite è Wim Hof, un atleta estremo olandese che detiene 26 record internazionali, di cui ben 21 inseriti nel Guinness dei primati. Ma c’è un Ice Man anche in provincia di Pordenone. Si tratta di Odesio Manarin, comandante della Polizia locale di San Quirino e apprezzato maestro di sci, che da qualche anno ha scoperto questo metodo legato alle temperature estreme e ha iniziato a praticarlo. La sua “piscina” preferita sono le incantevoli Pozze Smeraldine di Tramonti di Sopra. In questi giorni, spopola sui social il video con gli auguri che ha inviato agli amici e parenti lo scorso primo gennaio, quando si è immerso, insieme alla moglie, nelle acque gelide del torrente valligiano, la cui temperatura era di circa 7°.
L’ESPERIENZA
«Non sono un medico - si affretta a precisare il diretto interessato -: è stato tuttavia proprio il mio dottore di famiglia a suggerirmi di provare questo metodo, perché avvertivo dei dolori intestinali.
IL METODO
Il metodo Wim Hof è una tecnica di respirazione scientificamente riconosciuta che si ispira alle pratiche di meditazione dei monaci tibetani. La cosiddetta meditazione Tummo sfrutta infatti particolari modalità di respirazione per aumentare la temperatura corporea e disfarsi così di sentimenti e pensieri negativi. Wim Hof ha associato queste tecniche tradizionali di respirazione a movimenti delicati e alla terapia del freddo. Obiettivo del suo metodo è quello di migliorare la salute, il benessere e le prestazioni personali. Il segreto è abituare gradualmente il corpo alle basse temperature e alla permanenza sempre più lunga in acqua. Stando ai principi del metodo Wim Hof, 2–5 minuti al giorno sono perfetti per cominciare. Il periodo perfetto per iniziare è ovviamente l’estate, perché si fa meno fatica a vincere la pigrizia e la paura dell’acqua congelata. Il consiglio degli esperti è di fare le prime immersioni sempre in compagnia, per avere supporto in caso di reazioni anomale. «Il 2024 è iniziato all’insegna delle Pozze Smeraldine - ha concluso Manarin -: in realtà, per noi è una sorta di posto del cuore. In qualsiasi stagione le raggiungiamo per trovare pace e serenità. La reazione di chi ci vede entrare in acqua con le temperature estreme? All’inizio c’è curiosità e forse anche l’idea di trovarsi di fronte a qualche esagitato, poi però chiedono dettagli e sono sicuro che più di qualcuno lo ha poi provato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino