Emergenza sui litorali veneti e friulani, non ci sono più bagnini: le imprese chiedono aiuto ai Comuni

Mancano bagnini
JESOLO - Mancano i bagnini di salvataggio. Un tempo considerato come uno dei lavori stagionali più ambiti, oggi anche questo settore soffre della carenza di personale. E se...

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JESOLO - Mancano i bagnini di salvataggio. Un tempo considerato come uno dei lavori stagionali più ambiti, oggi anche questo settore soffre della carenza di personale. E se fino ad un decennio fa c'era chi si contendeva il posto di assistente bagnante, oggi le imprese che forniscono questo servizio hanno deciso di chiedere aiuto alle amministrazioni locali. É questo il senso della missiva inviata in questi giorni da alcune delle principali aziende che operano nelle spiagge ai sindaci dei comuni balneari della costa veneziana (ma anche del vicino Friuli Venezia Giulia), vale a dire ai sindaci di Cavallino-Treporti, Jesolo, Eraclea, Caorle, San Michele-Bibione e Lignano Sabbiadoro. La richiesta è quella di avviare un tavolo di lavoro in grado di coinvolgere enti pubblici, associazioni di categoria e mondo della scuola per trovare delle soluzioni.

L'EMERGENZA
Il documento è stato sottoscritto dalle aziende Security srl, Turismo srl, Services4swim srl, Nuova Litoranea srls, Società Cooperativa Pulimar, Atlantis sas, Marina beach e Nuova Orizzonti. Solo in queste spiagge del litorale, tenendo conto anche dei parchi acquatici presenti all'interno dei villaggi turistici, è stato stimato che operi un migliaio di assistenti bagnanti con una copertura dei posti di lavoro che oggi oscilla tra il 60 e il 70%. I posti vacanti però rischiano di protrarsi fino a giugno, quantomeno fino al termine delle scuole e con una partenza di stagione che si preannuncia anticipata, visto che Pasqua quest'anno è il 31 marzo, e il rischio è che il problema diventi un'emergenza.
«Dalle prime indagini di mercato già svolte attraverso annunci, banche dati, scuole di formazione ed anche Centri per l'impiego si legge nella lettera la carenza di personale, già riscontrata nelle passate stagioni, è destinata ad aggravarsi». Diverse le cause indicate alla base di questa situazione: «Il calendario delle festività 2024 anticipa, e non di poco, l'attivazione del servizio continua l'appello inviato ai sindaci . Da marzo scatterà poi l'obbligo della maggiore età per il conseguimento del brevetto di salvataggio che, quindi, non potrà più essere rilasciato già a 16 anni. C'è poi il calo demografico e quello della vocazione verso questo mestiere. E ancora, la difficoltà a reperire alloggi per lavoratori in aree turistiche e il progressivo aumento di responsabilità civili e penali non compensato da adeguati aumenti del contratto nazionale del lavoro».

L'OFFERTA


In questo senso vale la pena ricordare che lo stipendio medio per un bagnino di salvataggio si aggira attorno ai 1.600 euro mensili, cifra alla quale va aggiunto il trattamento di fine rapporto e le indennità previste. Per contro un assistente bagnante, oltre al brevetto di salvataggio, deve avere una serie di abilitazioni come la patente nautica e aver effettuato il corso per l'uso dei defibrillatori. «Le stagioni 2022 e 2023 - conclude la lettera - hanno dimostrato chiaramente che solo con la fine della scuola le nostre aziende hanno raggiunto un livello di organico tale da coprire, a fatica, tutte le postazioni assegnate. Ma ciò evidentemente non si allinea con le ordinanze balneari che, così come ad oggi impostate, prevedono l'attivazione del servizio ben prima della metà di giugno. Le nostre aziende in questi ultimi anni hanno provato diverse strade per fronteggiare questa difficile situazione, confezionando proposte di lavoro sempre più appetibili ma onerose per le aziende, mettendo a disposizione alloggi, rimborsando costi di formazione, ricercando personale anche all'estero. Tutto ciò, però, non è bastato». Da ciò la richiesta di aiuto, con davanti due possibili soluzioni: una maggiore flessibilità dalle scuole, consentendo il termine delle lezioni a fine maggio per gli studenti che intendono lavorare nel mondo del turismo e, dall'altra parte, più flessibilità anche da parte delle autorità competenti sulla presenza dei bagnini nelle spiagge fino al termine delle scuole.
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Il Gazzettino