PORDENONE - C'era un accendino sotto il letto di Rosina Cecco, l'84enne morta sabato mattina in un incendio. Domenica pomeriggio gli investigatori della Squadra...
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La 45enne è iscritta sul registro degli indagati per l'ipotesi di omicidio colposo. La difende l'avvocato Giovanna Morsanutto, che già l'aveva seguita nella richiesta di protezione umanitaria recentemente respinta dalla Commissione. Sabato la donna era in giornata libera. «Con l'anziana - spiega il procuratore Raffaele Tito - aveva un buon rapporto. Dobbiamo valutare se possono emergere profili di responsabilità di natura colposa e, soprattutto, capire che tipo di contratto lavorativo aveva». A chi spettava, sabato mattina, vigilare sull'anziana? Questo punto non è stato ancora chiarito.
L'avvocato Morsanutto conferma che sabato Bella aveva giornata libera. «Come da consuetudine - afferma - ha fatto colazione con la signora Rosina, hanno bevuto il caffè e poi l'ha rimessa a letto». La badante è tornata nella sua camera, al piano superiore. Era tranquilla, perchè Rosina Cecco non avrebbe potuto scendere dal letto, non era in grado di muoversi da sola e attorno a lei non c'erano oggetti pericolosi che avrebbe potuto afferrare. L'ipotesi è che invece l'84enne avesse con sè accendino e, forse, sigaretta. Quando ha sentito l'odore di fumo, la badante è scesa e ha cercato di spegnere l'incendio, ma ormai era troppo tardi. Le fiamme avevano già bruciato lentamente coperte, lenzuola e materasso. Null'altro attorno è stato intaccato dalle fiamme che hanno martoriato la vittima.
L'anziana è morta per le gravi ustioni. Ieri il Pm stava ancora valutando se conferire al medico legale Lucio Bomben ulteriori accertamenti, dopodichè firmerà il nullaosta che permetterà ai figli Stefano e Mauro Chiarelli di dare l'ultimo saluto alla madre.
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Il Gazzettino