Morta nel rogo, trovato l'accendino Badante indagata per omicidio

Morta nel rogo, trovato l'accendino Badante indagata per omicidio
PORDENONE -  C'era un accendino sotto il letto di Rosina Cecco, l'84enne morta sabato mattina in un incendio. Domenica pomeriggio gli investigatori della Squadra...

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PORDENONE -  C'era un accendino sotto il letto di Rosina Cecco, l'84enne morta sabato mattina in un incendio. Domenica pomeriggio gli investigatori della Squadra Mobile, della Scientifica e il sostituto procuratore Carmelo Barbaro sono tornati in via Monti, nella casa in cui l'anziana viveva al civico numero 4, assistita giorno e notte da una badante. Sotto il letto è stato ritrovato l'accendino, un particolare che rafforza l'ipotesi che a innescare il rogo sia stata una sigaretta o lo stesso oggetto finto chissà come tra le mani dell'anziana. Al momento non ci sarebbero altre spiegazioni. Sul letto non c'erano apparecchi elettrici collegati alla vicina presa, circostanza che avrebbe fatto pensare a un cortocircuito. L'anziana - così come la sua badante, la georgiana Bella Tskhadaia, 45 anni - era una fumatrice e nonostante la malattia che l'aveva colpita tre anni fa amava ancora dare qualche boccata alla sigaretta.


La 45enne è iscritta sul registro degli indagati per l'ipotesi di omicidio colposo. La difende l'avvocato Giovanna Morsanutto, che già l'aveva seguita nella richiesta di protezione umanitaria recentemente respinta dalla Commissione. Sabato la donna era in giornata libera. «Con l'anziana - spiega il procuratore Raffaele Tito - aveva un buon rapporto. Dobbiamo valutare se possono emergere profili di responsabilità di natura colposa e, soprattutto, capire che tipo di contratto lavorativo aveva». A chi spettava, sabato mattina, vigilare sull'anziana? Questo punto non è stato ancora chiarito.
L'avvocato Morsanutto conferma che sabato Bella aveva giornata libera. «Come da consuetudine - afferma - ha fatto colazione con la signora Rosina, hanno bevuto il caffè e poi l'ha rimessa a letto». La badante è tornata nella sua camera, al piano superiore. Era tranquilla, perchè Rosina Cecco non avrebbe potuto scendere dal letto, non era in grado di muoversi da sola e attorno a lei non c'erano oggetti pericolosi che avrebbe potuto afferrare. L'ipotesi è che invece l'84enne avesse con sè accendino e, forse, sigaretta. Quando ha sentito l'odore di fumo, la badante è scesa e ha cercato di spegnere l'incendio, ma ormai era troppo tardi. Le fiamme avevano già bruciato lentamente coperte, lenzuola e materasso. Null'altro attorno è stato intaccato dalle fiamme che hanno martoriato la vittima. 

L'anziana è morta per le gravi ustioni. Ieri il Pm stava ancora valutando se conferire al medico legale Lucio Bomben ulteriori accertamenti, dopodichè firmerà il nullaosta che permetterà ai figli Stefano e Mauro Chiarelli di dare l'ultimo saluto alla madre.

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Il Gazzettino