UDINE - È stata condannata a dieci mesi Ana Pujas, l’ex badante croata di 69 anni che a fine febbraio era stata arrestata dai poliziotti del Commissariato di Cividale con...
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Al processo, celebrato con rito abbreviato, l’accusa (rappresentata dal vpo Marzia Gaspardis) aveva chiesto una condanna a 1 anno e 6 mesi per le accuse di violazione di domicilio e lesioni più 4 mesi di arresto per la violazione del provvedimento di allontanamento. Il giudice Roberto Pecile alla fine ha condannato Pujas a 10 mesi per tutti i capi messi in continuazione tra loro. Non è stata concessa la sospensione condizionale della pena, nonostante le richieste in tal senso della difesa («Ritenevo che ci potesse essere lo spazio per concederla», dice il difensore di Pujas, Roberto Pascolat). Pascolat già preannuncia l’appello.
«Faremo sicuramente ricorso - dice il difensore -. Avevo chiesto l’assoluzione della mia assistita. Contesto che ci sia stata una volontaria aggressione: c’è stata una discussione in merito all’entrare o non entrare in casa, ma contesto che ci sia stata una lesione volontaria». La donna era già in custodia cautelare in carcere. Secondo il difensore «la carcerizzazione di un caso del genere non è un fatto positivo. È una persona che è in Italia da sola, va aiutata - sostiene l’avvocato Pascolat -. Ha i familiari in Istria. Non è opportuno che resti in carcere. Domani (oggi ndr) avremo il Riesame e poi eventualmente vedremo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino