I "baby ricchi" approdano in tv ​e sulla Rai scoppia la bufera

I "baby ricchi" approdano in tv e sulla Rai scoppia la bufera
Ha appeso le carte di credito al chiodo, Camilla Lucchi. Ha fatto un bel sacco degli abiti griffatissimi da portare alla Caritas e, maglietta bianca e traversina nera, ha preso il...

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Ha appeso le carte di credito al chiodo, Camilla Lucchi. Ha fatto un bel sacco degli abiti griffatissimi da portare alla Caritas e, maglietta bianca e traversina nera, ha preso il regionale del mattino per raggiungere Grosseto, dove abita il suo nuovo boyfriend, l'ormai celebre pizzaiolo. E così, la baby rampolla più invidiata d'Italia replica al vespaio suscitato da "Rich kids", il programma che in 50 minuti ha raccontato la vita dorata di quattro giovani super ricchi italiani, due veneti, lunedì su Rai2 in seconda serata. «Ho deciso di aiutare il mio nuovo fidanzato» se la ride la Paris Hilton nostrana, dopo il criticatissimo rifiuto ad uscire con un salariato proletario. Col quale, peraltro «non saprei dove andare in vacanza» chiarisce.

La mannaia social ha colpito soprattutto la scultorea Camilla (non a caso figlia dell'omonimo patron dei marmi scaligeri). Ma se la 26enne veronese è stata la più bersagliata, non sono mancate le critiche alle dotte dissertazioni di Alberto Franceschi di Trebaseleghe e alle uscite di Federico Bellezza e Giovanni Santoro. Perle del tipo «con 20/30mila euro all'anno al massimo sopravvivi». Stigmatizzano gli italiani, però con uno share del 10.46%, si confermano voyeuristi. Prima entrano con curiosità nelle vite dorate degli arricchiti top d'Italia per poi far prevalere il giudizio moralista, e forse forse anche un po’ di invidia sociale.
Lo scrittore Sandro Veronesi twitta con raccapriccio «Io non capisco, giuro, non capisco come il servizio pubblico osi realizzare e trasmettere una vaccata come #giovaniericchi con i miei soldi» mentre Michele Anzaldi, parlamentare dem e segretario della commissione di Vigilanza Rai, ha annunciato la presentazione di un'interrogazione parlamentare. Ma nei commenti sul Web alla gogna non è tanto la pedagogia del servizio pubblico. È il fastidio per la ridondanza inutile, per il pensiero minimo: il cosiddetto "abisso cafonal". Camilla, che nel piccolo schermo pare un po’ sfacciata, è in realtà cortese. «Quando ho deciso di accettare di far parte di questo docureality sapevo a cosa sarei andata incontro: ero pronta a tutto questo, fa parte del gioco- spiega- Le mie risposte all'intervista sono state volutamente provocatorie - visto anche il tenore delle domande - e la vostra reazione è il risultato tangibile. Sappiate cogliere un po’ di sana ironia» conclude mentre ribadisce «Una cosa però ci tengo a precisare: non ho fatto nulla di cui vergognarmi, tutto ciò che ho lo devo solo a me stessa e ai miei genitori».

In questo racconto ovattato, però, c'è pure la spina nel fianco. Camilla, infatti, si è buttata nel jet set per dimenticare. «Abbiamo cercato di rimediare con regali costosi ad una delusione d'amore: il fidanzato l'ha lasciata dopo 4 anni» conferma la mamma. Bocconiana, milionaria, "socialite". Ma, alla fine, una di noi.
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Il Gazzettino