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PORDENONE - I ragazzi più grandi, quelli cioè che frequentano le scuole superiori, hanno dato anche un nome al fenomeno: la chiamano addirittura la "gang" di Torre. Ed è ovviamente un'esagerazione giovanile. Ma il problema sta iniziando ad affiorare, tanto che alcuni gruppi di genitori residenti nel quartiere a Nord di Pordenone, stanno pensando di fare una mossa e di coinvolgere il Municipio. Da qualche tempo, infatti, il quartiere è caratterizzato dalla presenza di più gruppi di ragazzini che non hanno di meglio da fare che compiere atti vandalici oppure sfidarsi tra di loro in vere e proprie risse. Un problema in più: non sono giovani, ma giovanissimi. Frequentano quasi tutti le scuole medie. E il "quartier generale" è tra piazza Lozer, quindi il centro del quartiere di Torre, e le piccole vie della parte storica del borgo. «Molestano le persone e si picchiano tra di loro», è una delle testimonianze più ricorrenti tra le persone affacciate alle finestre nella zona centrale di Torre. E le famiglie stanno iniziando a preoccuparsi, perché gli episodi di violenza tra giovanissimi stanno tornando frequenti.
Sul tema è intervenuto il consigliere del Partito democratico di Pordenone, Francesco Saitta. «Le risse e i piccoli atti vandalici di giovani e giovanissimi nel quartiere di Torre stanno tornando ad essere un problema, servono azioni decise del comune - ha detto -Si ripropone una situazione che abbiamo già visto in passato e che era stata definita passeggera e non ripetibile dall'amministrazione.
Conclude il consigliere con una critica propositiva per poter migliorare strutturalmente la situazione: «Un'azione potenzialmente positiva è stata quella del ripristino di un gruppo di educatori di strada, che esisteva con una configurazione ben delineata in passato sospesa poi nel primo mandato Ciriani, che probabilmente va meglio definita e potenziata. Come sempre la sicurezza si deve accompagnare all'educazione e potenziamento dell'educativa di strada assieme a una programmazione educativa di sistema, ad esempio con lo strumento del tavolo educativo o del patto educativo territoriale: sono idee che portiamo da molto tempo all'attenzione della nostra amministrazione comunale, è davvero tempo di metterle in atto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino