Lezioni contro i bulli, agli studenti delle scuole di Treviso viene insegnato come difendersi: «Ci siamo trovati spesso in situazioni di pericolo»

Lezioni contro i bulli, agli studenti delle scuole di Treviso viene insegnato come difendersi
TREVISO - «Ci siamo già trovati in situazioni di pericolo come piccole risse o scaramucce». Le prime lezioni di difesa personale contro i bulli si sono...

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TREVISO - «Ci siamo già trovati in situazioni di pericolo come piccole risse o scaramucce». Le prime lezioni di difesa personale contro i bulli si sono aperte con alcune confidenze da parte dei ragazzi. Ieri mattina un centinaio di studenti del Besta hanno iniziato l'attività nella palestra del Natatorium di Treviso. A guidarli c'era Daniele Tomaselli, istruttore della scuola di difesa personale professionale Krav Maga Academy. «C'è stata la massima attenzione spiega quest'ultimo abbiamo subito messo in chiaro che noi insegniamo difesa personale professionale: insegniamo a difendersi in modo legale. E prima di applicare qualsiasi tecnica di difesa è molto importante saper prevenire eventuali situazioni di pericolo e saper gestire le emozioni».

Le tecniche

Nelle prime lezioni si è parlato della necessità di mantenere una distanza di sicurezza dalle persone con atteggiamenti aggressivi. E di seguito si è passati anche all'analisi di alcune tecniche per liberarsi da prese e strette. «Al giorno d'oggi basta una piccola scintilla per accendere un fuoco, ancora di più tra ragazzi», sottolinea l'istruttore. Le conferme purtroppo non mancano. A partire dalla rissa, tra offese, insulti e spintoni, esplosa mercoledì negli impianti sportivi dell'alberghiero Alberini in occasione di un torneo di calcetto che ha visto anche la partecipazione della squadra del Giorgi, a quanto pare andata oltre le righe. «Come organizzazione, divulghiamo e insegniamo come gestire e risolvere le situazioni di pericolo nel minor tempo possibile - continua Tomaselli - la mia missione è insegnare ai ragazzi preziosi accorgimenti di prevenzione, fuori dal pensiero comune. E poi, eventualmente, a difendersi nel minor tempo possibile, in modo legale e con tecniche semplici, veloci e adatte a tutti». L'idea del corso al Besta è stata sviluppata da Lisa Cattabriga, insegnante di scienze motorie, in collaborazione con Alessandro Cavallaro.

La grande adesione

Sono stati coinvolti 140 i ragazzi: sette classi, dalla terza alla quinta superiore, della sede centrale di borgo Cavour. Per il momento si tratta di un mini-corso: tre ore per classe, all'interno dell'orario di ginnastica. Ma la cosa potrebbe evolversi velocemente. «Sarebbe auspicabile un coinvolgimento sempre maggiore, anche da parte di altre scuole - apre Tomaselli - stiamo parlando in particolare della trasmissione di piccoli e semplici accorgimenti per sapere come mettersi al riparo in caso di aggressioni o davanti a situazioni che potrebbero diventare pericolose». In attesa di progetti ancora più strutturati, la disponibilità non manca. Neppure da parte delle famiglie degli studenti. «Abbiamo già ricevuto alcune richieste anche da genitori di ragazzi che non fanno parte delle classi coinvolte fino a questo momento - rivela Renata Moretti, preside del Besta - più in generale, l'obiettivo potrebbe essere quello di definire un corso vero e proprio in orario extra-curricolare. Avere degli strumenti per sapere come reagire in alcune circostanze offre un rinforzo e può comunque dare una maggiore sicurezza». La strada sembra segnata.
 

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Il Gazzettino