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CAORLE - La conta dei danni è fra i 30 e i 40 mila euro, ma per la baby gang di Caorle i guai potrebbero essere solo all'inizio. I carabinieri della cittadina marinara veneziana continuano a lavorare per capire se il gruppo si sia reso responsabile anche di altri danneggiamenti in zona. Non solo, perché gli investigatori diretti dal maresciallo Francesco Lambiase non vogliono lasciare nulla al caso. Non è escluso infatti che vi siano anche altri giovani che, a cavallo tra lo scorso anno e l'inizio di questo, abbiano partecipato all'incredibile sequenza di reati messi a segno a Caorle. Gravi le responsabilità penali di cui sono chiamati a rispondere a vario titolo: danneggiamento aggravato, furto aggravato, invasione di edificio in concorso e in continuazione.
A un paio di loro viene contestato anche lo spaccio. Finora sono 18.
L'ESCALATION
Così dopo Natale è partita l'escalation di danneggiamenti con il debutto all'autostazione Atvo di Caorle, con i danni al bar e a due scuolabus forzati e lordati con la schiuma degli estintori di bordo. Poi a gennaio sono iniziati i raid nelle strutture ricettive stagionali chiuse per l'inverno: il più grave ai danni dell'Hotel Cleofe, in pieno centro, dove si sono trasformati in ladri, razziando contante, bibite, alcolici, snack e portandosi appresso anche il registratore di cassa, dopo aver devastato due camere lasciando anche dei residui di spinelli. Non contenti sono poi arrivati all'Ambassador di Porto Santa Margherita salvo un precedente passaggio al Maxì, il market di via Gritti, nelle vicinanze. Qui hanno fatto incetta di alimenti, bibite, ma anche accessori e componenti per telefonini. Le indagini potrebbero portare a giorni a una nuova svolta.
Il Gazzettino