Pedinata e aggredita dalla baby gang. Trentenne ferita in piazzale Cialdini

Piazzale Cialdini, il luogo della brutale aggressione alla trentenne cinese
MESTRE Ancora loro. Questa volta, però, i teppisti del centro di Mestre hanno alzato l’asticella delle loro imprese, superando quel limite, a volte così...

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MESTRE Ancora loro. Questa volta, però, i teppisti del centro di Mestre hanno alzato l’asticella delle loro imprese, superando quel limite, a volte così sottile, che separa una bravata da un crimine. Ieri sera il branco si è scagliato contro una giovane, un’aggressione in piena regola e senza nessun motivo, solo per il gusto di terrorizzare e fa valere la legge del più forte (o del più prepotente). Il gruppo è composto da sei-sette ragazzini: giovani, giovanissimi, alcuni di loro, secondo alcune testimonianze, sono addirittura minori. Ieri pomeriggio, intorno alle 18, nel mirino della compagnia è finita una 30enne cinese. La giovane era entrata al centro commerciale “Le Barche” per fare la spesa. I bulli l’hanno aspettata all’uscita, pedinandola e importunandola per alcune centinaia di metri. Arrivati in piazzale Cialdini, le sono saltati addosso, rovesciandole le borse. La ragazza è stata scaraventata a terra, qui sono piovuti calci e sberle. Uno dei colpi, una gomitata, è arrivato più forte degli altri e in pieno volto, tanto da romperle il sopracciglio. Dopo il raid, la fuga tra le risate. Senza prendere nulla, senza dare una minima spiegazione. 


LE INDAGINI 
La giovane ha dato subito l’allarme e sul posto si sono precipitate le volanti della questura e della polizia locale. Immediatamente sono stati organizzati dei servizi nei dintorni della zona nella speranza di intercettare i teppisti, ma niente da fare. I filmati delle telecamere di videosorveglianza sono già stati tutti acquisiti: si spera che in qualche fotogramma ci possano essere elementi utili per ricostruire l’accaduto. Se la scena è stata ripresa dalle telecamere i responsabili hanno le ore contate: tutto il gruppo del centro di Mestre, infatti, è ben noto alle forze dell’ordine. Molti di loro sono conosciuti e hanno già avuto qualche guaio con la giustizia. 
IL FENOMENO
Gli addetti ai lavori non la chiamano baby gang, ma “aggregazioni giovanili deviate”. Il motivo è presto spiegato: primo, la definizione “baby” comincia ad andare stretta per ragazzi tra i 16 e i 20 anni. In secondo luogo perché questi gruppi non hanno la struttura delle bande: i protagonisti non sono organizzati, non ci sono dei vertici che dettano la linea. Ciondolano da una parte all’altra del centro di Mestre, comportandosi da bulli o da teppisti assolutamente a caso, a seconda dei momenti e delle situazioni. Due settimane fa una quindicina di loro avevano preso di mira il tram, prendendolo a calci. A capodanno avevano fatto esplodere un cassonetto dell’immondizia in via Fiume con una bomba carta, qualche giorno dopo i vigili avevano sorpreso alcuni di loro buttare delle bottiglie di birra dalla finestra. Poi c’erano state le scazzottate: una sempre in piazzale Cialdini, una seconda a bordo del tram, una terza davanti al centro le Barche, uno dei loro punti di ritrovo insieme alla colonna della Sortita. Fino ad ora, però, non c’erano mai state aggressioni: quella di ieri sera è la prima. 

In seguito alle tante segnalazioni, la questura aveva deciso di impiegare una pattuglia fissa per sorvegliare l’area del centro di Mestre, da piazzale Madonna Pellegrina a piazza Barche fino a piazzale Cialdini. 

 

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Il Gazzettino