Due baby gang si sfidano al luna park armate di machete, mannaia e coltelli, maxi rissa sfiorata

ROVIGO - Un Marti franco ad alta tensione al luna park, dove due bande rivali di ragazzini si sono fronteggiate minacciosamente sfoggiando bastoni, spranghe, chiavi inglesi,...

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ROVIGO - Un Marti franco ad alta tensione al luna park, dove due bande rivali di ragazzini si sono fronteggiate minacciosamente sfoggiando bastoni, spranghe, chiavi inglesi, bottiglie di vetro e grossi coltelli come una mannaia da macellaio e un machete. Lame più grandi di loro. Urla, spintoni e fra le giostre è serpeggiata la tensione, con gli altri giovani presenti, estranei a questa sottospecie di duello rusticano, che si sono spaventati, allontanandosi velocemente. Già dopo pochi istanti di baruffa, prima che qualcuno si facesse male, anche se un fendente sembra essere stato vibrato seppur nessuno è poi ricorso alle cure dei sanitari né si è presentato al Pronto soccorso, sono intervenuti lavoratori delle giostre, che hanno fatto intendere chiaramente e con modi anche abbastanza spicci che non intendevano assistere a risse, accoltellamenti o avere problemi di sorta, provvedendo al tempo stesso a mettere immediatamente al sicuro gli altri ragazzi. Già questo ha prodotto un primo assottigliamento dei ranghi dei due gruppi, separandoli. Pochi minuti dopo l'arrivo di polizia e carabinieri ha definitivamente disperso i due branchi di ragazzi, scongiurando le violenze che si erano minacciati. Probabilmente anche già in precedenza, dandosi appuntamento.


LA PAURA
È successo nella prima mattina di ieri, verso le 9. Si è trattato di una sorta di confronto fra baby gang. Gang perché a sfidarsi sono state due vere e proprie bande, baby perché tutti erano ragazzini, mediamente attorno ai 14-15 anni e quasi tutti di origini marocchine, che come tutti gli adolescenti non hanno resistito a filmare la loro bravata, affidandola ai social, così da lasciare una traccia che sarà vagliata dagli inquirenti di quella che nonostante la loro età, non può essere derubricata ragazzata, perché una spedizione con armi, più o meno improprie, rappresenta un fatto grave. Non a caso un testimone racconta di aver avuto molta paura perché il clima si è arroventato , fra urla, spintoni e minacce, ha visto spuntare fuori anche una sorta di frustini che qualcuno teneva arrotolati al polso come un braccialetto, ma che sarebbero stati fatti sciabolare in aria in modo inquietante, e un machete. Alla disfida hanno preso parte due grossi gruppi di ragazzi, poco meno di una cinquantina in tutto, due vere e proprie bande, seppur con "divise" simili, tutti vestiti con tute e giacche neri, con cappucci e mascherine: una di ragazzi di Rovigo, Lendinara e Badia, e una di giovani provenienti da Verona. Questo almeno secondo l'urlo «arrivano i veronesi», che ha accolto l'ingresso al luna park dell'altra banda che come documentato da un video, è arrivata al Censer dalla stazione lungo la ciclabile. Un altro grido, questa volta condiviso, ha poi anticipato il fuggi fuggi generale: «Arriva la polizia».


FORZE DELL'ORDINE


E la polizia è arrivata dopo pochi istanti, con due pattuglie, allertata dalla segnalazione di una rissa con probabile presenza di coltelli, e con un'ulteriore pattuglia dei carabinieri. La situazione si è a quel punto normalizzata e della tensione di qualche minuto prima non è rimasta traccia, se non nella paura di chi ha assistito a quei momenti. Un'uscita di scena preoccupante per l'ultimo anno delle giostre al Censer, che riporta alla mente la spedizione punitiva del 2015, quando un gruppetto di ragazzini si era presentato con coltello, spranga e catena, capeggiati da un ragazzino poi finito al centro di altre storie, per minacciare un giostraio con il quale vi era stato un precedente diverbio. E le bottigliate a Rovigo corrono: alcune notti fa è stato aggredito un dipendente del kebab di via Trento da un italiano e un marocchino.
 

 

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Il Gazzettino