Il branco che detta legge al multisala Candiani: vietato reagire

Il branco che detta legge al multisala Candiani: vietato reagire
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MESTRE - Nel fine settimana il multisala Candiani è il loro regno. Fanno la spola tra il bar e i bagni, si accampano su sedie e tavolini, ordinano giusto il minimo sindacale per non farsi sbattere fuori. E quando subentra la noia, la aggirano con il loro passatempo preferito: infastidire il prossimo. La baby gang del Candiani si muove in branco e come un branco sceglie la preda isolata: non importa che si tratti di un coetaneo o di una persona anziana. Il numero permette loro di prevaricare chiunque, e anche i tentativi della proprietà, che ha assunto un servizio di vigilanza privata, pare non sia sufficiente ad arginare le loro scorribande. 


Gli ultimi episodi risalgono a sabato e domenica: nel primo una signora è stata presa di mira, schernita ripetutamente, finché non ha deciso di andarsene dal bar del cinema. Nel secondo Giorgio, 65 anni, stava bevendo un caffè prima di entrare in sala. Il gruppo di ragazzini, una decina di giovani tra i 16 e i 19 anni, hanno cominciato alzando la voce, quasi a richiamare la sua attenzione. Poi hanno iniziato a bersagliarlo con i pop corn. Alla prima obiezione, occhiatacce e derisioni. «Mi hanno trattato come se fossi una scimmia allo zoo». Il problema è che qualcuno, a quella banda, ci ha provato a reagire. Il 3 gennaio Luca, un diciottenne mestrino, aveva provato a difendere il fratellino più piccolo dalle intimidazioni dei teppisti. Risultato: era stato portato fuori, massacrato di botte e mandato all'ospedale con dieci giorni di prognosi...
 
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Il Gazzettino