Gestione illecita di rifiuti: impianti sequestrati, nei guai il responsabile

L'area posta sotto sequestro dai carabinieri del Noe
​PORDENONE - Finisce nei guai una società della Destra Tagliamento attiva nel settore del recupero rifiuti non pericolosi perché operava con impianti del tutto non...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
​PORDENONE - Finisce nei guai una società della Destra Tagliamento attiva nel settore del recupero rifiuti non pericolosi perché operava con impianti del tutto non autorizzati. L'hanno scoperta nei giorni scorsi i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Udine nell'ambito di alcuni controlli di carattere ambientale promossi in seno al progetto europeo sui crimini ambientali, il "Tackling Environmental Crimes through standardized approach Methodologies".


Per gli uomini del capitano Fabio Di Rezze, la società ha gestito rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da rottami ferrosi e non ferrosi, legno, carta, vetro e plastica, utilizzando impianti che, durante il sopralluogo dei militari del Noe, sono risultati senza autorizzazione ambientale. La proprietà, inoltre, gestiva l’impianto, nel suo complesso, in modo difforme rispetto agli atti autorizzativi ambientali in possesso della ditta.

L’amministratore unico è stato così denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Pordenone e dovrà rispondere del reato di gestione illecita di rifiuti e di violazione alle prescrizioni relative all’autorizzazione ambientale. L'intera area destinata all’attività di gestione e stoccaggio dei rifiuti, e gli impianti risultati non autorizzati, sono stati posti sotto sequestro. La superfice complessiva dell’area è di circa 26.000 metri quadrati, con un volume di rifiuti stimati in circa 40.000 metri cubi, per un valore di 800.000 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino