«Ex Ideal salvata anche grazie ai fondi pubblici voluti dal Governo»

L'ingresso di Ideal Standard: salvati i posti di lavoro anche grazie al fondo voluto dal Governo
TRICHIANA - Il progetto “Ceramica Dolomite” rinasce grazie agli imprenditori veneti che ci hanno creduto, ma anche grazie al Fondo Salvaguardia, soldi pubblici che il...

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TRICHIANA - Il progetto “Ceramica Dolomite” rinasce grazie agli imprenditori veneti che ci hanno creduto, ma anche grazie al Fondo Salvaguardia, soldi pubblici che il precedente Governo ha stanziato per le aziende in difficoltà e che sono stati sfruttati per salvare lo stabilimento ex Ideal Standard di Trichiana e i 400 posti di lavoro. 


IL PRECEDENTE 
Ideal Standard aveva un proprio stabilimento produttivo a Trichiana, ha deciso di chiudere la sede e delocalizzare la produzione all’estero sollevando la mobilitazione dell’intero territorio, sindacati e istituzioni a tutti i livelli. Alla fine, grazie all’impegno di tutti, è stata individuata una cordata di imprenditori veneti, formata da Banca Finint, la finanziaria Delfin di patron Leonardo Del Vecchio, il gruppo Pro.gest e Luigi Rossi Luciani che ha acquisito lo stabilimento con tutti i dipendenti. Alla base, un accordo che è stato definito da più parti “storico” e pronto a fare scuola. Tra i punti più salienti, Ideal Standard ha dato in dote 15 milioni di euro, ha ceduto il marchio Dolomite e ha affidato all’acquirente la produzione, in regime di subfornitura, di 150mila pezzi all’anno per due anni a prezzo di mercato. L’obiettivo dei nuovi proprietari è che il sito possa negli anni procedere autonomamente e che a Trichiana vi siano sia la parte dirigenziale che quella operativa di produzione. Ed in questo senso la proprietà sta lavorando. 


AREA STRATEGICA


«Grazie al Fondo Salvaguardia, ideato durante il governo Conte 2, chiudiamo la vertenza Ideal Standard, salviamo oltre 400 lavoratori e tuteliamo il territorio bellunese – afferma la viceministra al Mise Alessandra Todde. Il Mise ha definito l’operazione di rilancio industriale dell’azienda attraverso il marchio Ceramica Dolomite che consentirà di salvaguardare i lavoratori e di programmare ulteriori 60 assunzioni. Con un investimento di complessivi 15 milioni di euro viene costituita una nuova società partecipata in maggioranza (53,33%) da una cordata di imprenditori veneti guidati da Banca Finint che saranno supportati, in quota di minoranza (46,67%), dal fondo dedicato alla salvaguardia di imprese e lavoratori gestito da Invitalia per conto del Mise che investe 7 milioni di euro. Sono orgogliosa di aver lavorato alla nascita del Fondo Salvaguardia che continua a salvare imprese e a tutelare posti di lavoro in tutta Italia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino