La Base Usaf continua a crescere ma dimagrisce il personale italiano

AVIANO - Cacciabombardieri F-16 sulla pista di Aviano
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AVIANO - «Com'è possibile che una struttura che dà lavoro a 750 addetti civili italiani non riesca a ricollocarne una decina? Soprattutto perché sta per arrivare un nuovo contingente di 300 militari dalla Germania e, notizia recentissima, un secondo gruppo di 400 militari, provenienti dall'Inghilterra, per la chiusura di alcune basi». Se lo sono chiesto, martedì 24 febbraio, nel corso di una conferenza stampa convocata ad Aviano, Eugenio Sabelli, del coordinamento nazionale Fisascat Cisl per l'Air Force e Angelo Zaccaria, suo omologo dell'Ulitucs Uil.




I rappresentanti dei lavoratori hanno così lanciato un appello alle istituzioni, locali e nazionali, affinché si possa riaprire il dialogo per scongiurare i 13 licenziamenti annunciati dai vertici della Base Usaf (le lettere sono state recapitate nei giorni scorsi), dopo che, grazie a una proficua collaborazione iniziale, si era già riusciti a ridimensionare il numero degli addetti il cui posto è a rischio, dagli originali 42 proclamati lo scorso mese di settembre.



«Attendiamo una risposta ufficiale alla richiesta di incontro inoltrata al Comando - hanno fatto sapere Sabelli e Zaccaria - dopo di che daremo corso a presidi fuori dai cancelli per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica rispetto a quello che è un paradosso: mentre arrivano 700 militari si allontanano una decina di addetti proprio nel settore della refezione collettiva che, al contrario, andrebbe potenziato».



Dal comando Statunitense la notizia dell’arrivo di 400 militari dell’Inghilterra è stata smentita. «Non c’è alcune conferma - sottolinea la Base - Ci sarà una riorganizzazione delle basi in Inghilterra e potrebbero esserci spostamenti di personale Usa nelle altre basi italiane». Smentita anche la voce di un possibile trasferimento provvisorio ad Aviano, sempre dall’Inghilterra, di uno squadrone di F-15. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino