Cura del cancro con protoni, il Comune di Aviano boccia il progetto al Cro: parere negativo dei tecnici per tre punti "carenti"

L'istituto nazionale tumori ad Aviano
AVIANO (PORDENONE) - La Conferenza dei servizi, passaggio obbligatorio per poter iniziare i lavori ha dato il via libera. Dopo quasi due anni di ritardo la scorsa fine giungo...

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AVIANO (PORDENONE) - La Conferenza dei servizi, passaggio obbligatorio per poter iniziare i lavori ha dato il via libera. Dopo quasi due anni di ritardo la scorsa fine giungo è arrivato il parere favorevole per iniziare i lavori del bunker dove piazzare la protonterapia, l'apparecchiatura - una delle poche in Italia - che potrebbe dare un ulteriore salto di qualità al Cro per la cura dei tumori. Si tratta, infatti, di un macchinario che consente di raggiungere delle neoplasie che si trovano molto vicine a organi vitali.

I PARERI

Che la protonterapia debba essere operativa il prima possibile, non ci sono dubbi, visti anche i ritardi accumulati sino ad ora, ma c'è subito da dire che il parere favorevole della Conferenza dei servizi è stato senza dubbio di manica larga. Già, perchè non solo il Comune di Aviano ha espresso contrarietà (ha votato quindi in maniera contraria) per i temi di competenza, ma anche la Regione ed altri hanno hanno subordinato il loro "sì" a prescrizioni, anche su argomenti molto delicati come lo scarto delle acque radioattive. Il rischio concreto, dunque, è che la foga di recuperare i quasi due anni che si sono accumulati per una serie di contrasti tra impresa, ente appaltante e uno studio che aveva il compito delle verifiche, oggi ci sia quasi la volontà di soprassedere e di posticipare norme ben precise. Tutto regolare, per carità, la Conferenza ha la facoltà di andare avanti, ma al momento della progettazione definitiva potrebbero sorgere nuovi intoppi.

COMUNE DI AVIANO

È stato l'ente che ha dato parere negativo al progetto sostanzialmente per tre motivi. Il primo è legato al fatto che non sarebbe stata rispettata una direttiva europea, recepita da una legge nazionale, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. In pratica non sarebbero state messe in pratica tutte le disposizioni affinchè si potessero utilizzare anche forti alternative, come ad esempio il fotovoltaico che comunque il Cro ha allestito. Un passaggio decisamente contrastante con il fatto, emerso proprio l'altro giorno, che ribadiva come le tre aziende sanitarie regionali avessero bollette dell'energia pari a circa 80 milioni di euro per l'anno 2022. Una spesa sproposita con un aumento del 75 per cento rispetto a due anni fa.

BARRIERE ARCHITETTONICHE

Il secondo motivo per cui i tecnici del Comune di Aviano hanno bocciato il progetto è legato ad un altro aspetto che non si dovrebbe neppure più vedere da nessuna parte:
"il progetto - si legge - non rispetta le disposizioni del regolamento delle norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici». Una situazione quantomeno imbarazzante trattandosi di un ospedale. Il terzo punto, non meno grave riguarda la sicurezza sul lavoro. Secondo il Comune di Aviano, infatti, non sarebbe stato "dimostrato il rispetto delle disposizioni della legge regionale inerente le norme per la sicurezza dei lavori in quota e per la prevenzione di infortuni conseguenti al rischio di cadute dall'alto".

LA PROCEDURA

Come detto la Conferenza dei servizi ha dato parere favorevole, ma il dissenso del Comune avianese dovrà essere superato dimostrando, con la presentazione della documentazione necessaria che le problematiche sono state superare. Oltre alla bocciatura, però, come detto, ci sono state anche diverse prescrizioni al progetto, segno che c'è ancora molto altro da mettere in pratica.

RADIAZIONI

Scrive l'Ufficio protezione Ambiente della Regione: "Per quanto riguarda le acque di condensa e drenaggi del bunker che verranno raccolte in cisterne di decantazione, dall'elaborato grafico sembra rilevarsi che lo scarico di dette cisterne avverrà nella fognatura nera, dopo le relative procedure di sicurezza e misurazione della radiazione residua. Le prescrizioni e i limiti delle radiazioni saranno di competenza del gestore di tale servizio". Nel dettaglio, il controllo di questo delicato passaggio dovrebbe spettare a Hydrogea.

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Il Gazzettino