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SANTO STEFANO DI CADORE (BELLUNO) - Per garantire, fra gli altri servizi, la sicurezza stradale sono necessari gli operatori. E a Santo Stefano da un decennio manca un vigile stabile. Una lunga assenza, destinata a concludersi in questi giorni, dopo nove anni. Il concorso pubblico per soli esami, bandito e svoltosi nelle scorse settimane, ha registrato l'attesa ed auspicata fumata bianca, con la graduatoria finale costituita dai tre candidati, che hanno superato la prova scritta e quella orale per l'assunzione a tempo pieno ed indeterminato di un agente di polizia locale, area degli istruttori, prima posizione economica.
LE DIFFICOLTÀ
Si conclude così l'annosa difficoltà di Palazzo Alfarè a disporre di un vigile. Una ricerca, in lungo e in largo, cominciata nel 2014, con il preavviso della quiescenza dell'ultimo agente inserito nell'organico comunale. In attesa di un eventuale titolare, vista l'urgenza, l'amministrazione comunale, negli anni, ha stipulato diverse convenzioni con vari Comuni e a fasi alterne, da quello di Pieve a quello di San Pietro, passando persino per Asolo (Treviso) e la Carnia, per il servizio in forma associata di un ampio ventaglio di azioni, dalla prevenzione alla repressione.
I TENTATIVI
Nove anni fa era stato avviato anche l'iter di mobilità per l'assunzione di un nuovo dipendente, guardando con un certo interesse i primi passi della nuova Unione montana, tra i cui settori iniziali uno avrebbe dovuto riguardare proprio l'unificazione, tra i cinque Comuni comprensoriali (più l'allora Sappada veneta), del servizio di polizia municipale.
FUORI REGIONE
All'inizio di quest'anno, per tre mesi, per garantire, in particolare, il controllo della velocità lungo le strade comunali, la Carnia è corsa in aiuto del Comune di Santo Stefano. A corto di personale, in particolare del vigile urbano, Palazzo Alfarè ha trovato la pronta e preziosa collaborazione nell'Unione montana della vicina regione del Friuli Venezia Giulia. I comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti, i consorzi tra enti locali gerenti servizi a rilevanza non industriale, le comunità montane e le unioni di comuni possono servirsi dell'attività lavorativa di dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni locali, purché autorizzati dall'amministrazione di provenienza. Così, dopo aver preso atto delle dimissioni volontarie del precedente dipendente, l'amministrazione comunale ha ritenuto necessario assicurare la funzionalità dell'ufficio di polizia, con particolare riferimento al servizio di controllo elettronico della velocità, ed ha richiesto l'autorizzazione alla Comunità di montagna della Carnia per l'utilizzo del vigile per nove ore settimanali. L'esito positivo del concorso permette ora di disporre, nuovamente, a tempo pieno ed indeterminato dell'importante figura professionale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino