Autotrasportatori pronti al fermo: in 9 anni perse 1500 aziende in Friuli-VG

Autotrasportatori pronti al fermo: in 9 anni perse 1500 aziende in Friuli-VG
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TRIESTE - «Se ora non riceveremo risposte concrete e decisive dal Governo e dal Parlamento, proseguiremo con la forza di manifestazioni unitarie come questa. E non è escluso che si arrivi al fermo del servizio trasporti». Il presidente regionale di Confartigianato Trasporti Fvg, Pierino Chiandussi, rilancia così subito dopo «la riuscita» manifestazione che ha portato oggi  in piazza Unità le quattro sigle degli autotrasportatori regionali (insieme con Confartigianato, Api, Fai e Fita Cna, riunite sotto la sigla Unatras), che hanno «parcheggiato» il loro mezzo di lavoro – un Tir – nel bel mezzo del salotto della città, sotto le finestre del Commissario di Governo. Un’azione tesa a mettere sotto gli occhi di tutti la difficilissima situazione in cui sta continuando a vivere il comparto regionale, che «negli ultimi 9 anni ha perso 1.500 aziende», sintetizza Chiandussi a causa della «concorrenza sleale, innescata da paesi dell’Europa centro orientale, dove le strutture di costi sono di gran lunga inferiori alle nostre, da una burocrazia europea e nazionale che soffoca le imprese di questo settore e dal mancato rispetto dei termini di pagamento dei servizi di trasporto fissato per legge».


Per questo i manifestanti hanno chiesto e ottenuto di essere ricevuti in Prefettura, dove al vice prefetto Rinaldo Argentieri e dal capo di gabinetto – il prefetto Annapaola Porzio era assente impegni istituzionali -, ai quali hanno consegnato le richieste puntuali rivolte al Governo. Esse sono riassunte in 4 punti: provvedere alla determinazione mensile dei costi indicativi di esercizio dei diversi servizi di autotrasporto, tenendo conto di tutti i fattori che lo determinano; assumere iniziative perché ci sia effettiva trasparenza e regolarità del mercato nazionale e internazionale dell’autotrasporto; disporre sanzioni effettive e norme disincentivanti per chi non rispetta i tempi di pagamento; sbloccare il rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, semplificando gli adempimenti a carico delle aziende anche con omogeneità di norme a livello nazionale. Il vice prefetto, prosegue Chiandussi, «ha espresso apprezzamento per la forma pacata, seppur ferma, della nostra protesta e ha assicurato di trasmettere le nostre istanze al Governo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino