Autostrade Nordest, allo studio la possibilità di fusioni

Autostrade Nordest, allo studio la possibilità di fusioni
VENEZIA - Il ministro Lupi aveva dato lo stop qualche giorno fa: i rincari tariffari del 6% previsti sull’autostrada A4 Venezia - Trieste sono esagerati, meglio salire solo...

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VENEZIA - Il ministro Lupi aveva dato lo stop qualche giorno fa: i rincari tariffari del 6% previsti sull’autostrada A4 Venezia - Trieste sono esagerati, meglio salire solo dell’1,5%. In teoria una bastonata per Autovie Venete, concessionaria del tratto verso il confine con la Slovenia che sta realizzando l’opera miliardaria della terza corsia. Ma lo "sconto" autostradale potrebbe essere riassorbito se si varasse il polo d’asfalto del Nordest con la Brescia - Padova (primo azionista Banca Intesa, secondo Astaldi) e la Cav (la società metà Regione Veneto e metà Anas che gestisce il Passante di Mestre).


L’aggregazione è allo studio di Kpmg advisory, che ha avuto un mandato esplorativo. Le conclusioni dello studio, contenute in un documento di 18 pagine, sarebbero positive: l’accorpamento tra Autovie Venete (controllata dalla finanziaria regionale pubblica Friulia) e autostrada Brescia-Padova darebbe più efficienza, minori costi e maggior liquidità. In cambio dell’estensione delle concessioni al 2045, gli investimenti verrebbero attuati riducendo proprio gli incrementi delle tariffe come vuole il ministro Lupi.

I vertici delle società interessate avrebbero chiesto di estendere lo studio alla Cav. Ma il problema è un altro: Kpmg avrebbe pesato i soggetti in campo dando alla Brescia - Padova la palma della società più importante del lotto. Varrebbe infatti due terzi del polo con la sola Autovie Venete. Un assetto troppo sbilanciato per la Serenissima. Sarà per questo che a Trieste la fuga di notizie sul dossier di Kpmg non è stata accolta con grande entusiasmo e ci si trincera su un "è tutto prematuro", il progetto è ancora nella fase embrionale e in ogni caso "potrebbe interessarci solo se è suffragato da un piano industriale completo e approfondito". Sullo sponda della Brescia-Padova c’è più apertura: «Il progetto ci interessa e c’è l’idea sicuramente di andare avanti per chiudere l’aggregazione eventualmente entro fine anno e utilizzare le agevolazioni previste dallo Sblocca Italia - spiega Attilio Schneck, presidente di A4 Holding, la capogruppo che controlla il 100% dell’autostrada Brescia-Padova oltre ad altre spa operative, bilancio consolidato 2013 di 554,5 milioni (- 6,5%) ma con ritorno all’utile - per questo abbiamo al nostro advisor Kpmg un approfondimento. Il piano quando sarà pronto verrà sottoposto all’attenzione del board e dei soci per le valutazioni». Chi invece rimane alla finestra è la Cav. «Mai affrontata la questione dell’aggregazione, siamo troppo assorbiti da un’operazione molto complicata - osserva il presidente della società pubblica Tiziano Bembo - l’aggregazione valuteremo al momento opportuno». Che potrebbe essere anche dopo la fine dell’anno.


L’obiettivo di fondo dell’alleanza sarebbe portare la scadenza della concessione al 2045, un prolungamento che andrebbe a compensare l’obiettivo del ministro delle Infrastrutture: non pesare come in passato sui cittadini per la realizzazione delle opere autostradali. Lupi, citando i contenuti del decreto “Sblocca Italia”, ha parlato di ritocchi alle tariffe «non superiori all’inflazione», vale a dire circa l’1,5%. L’Ad di Autovie Maurizio Castagna aveva sintetizzato così la situazione: «Per non diluire ulteriormente la realizzazione degli investimenti, o ci viene garantita una proroga della concessione più ampia oppure ci aspettiamo che possa aumentare il contributo statale. Altrimenti, dovremmo ricorrere a un maggiore indebitamento». Ma da Roma sono netti: più soldi solo con la grande alleanza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino