TAVAGNACCO (Udine) - Fatturato 2016 in aumento di oltre il 25% per la concessionaria friulana Autostar Spa, tra le prime 10 in Italia. Sono più di 250mila gli euro...
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Largo ai giovani
I continui investimenti e l’aumento del numero dei collaboratori sono proporzionali alla crescita di fatturato dell’ultimo biennio: nel 2015, l’azienda ha chiuso l’anno a 176.8 milioni mentre nel 2016 si passa a oltre 220 milioni per un incremento che supera il 25%. Una performance aziendale che ha ricadute positive sull’occupazione giovanile del Friuli Venezia Giulia ma anche del Veneto: dei 42 nuovi assunti, infatti, 10 provengono dalla provincia di Treviso e hanno trovato un impiego presso lo showroom di Pordenone e nel nuovo centro assistenza Bmw e Mini di Susegana (Treviso), di recentissima apertura.
Come si trasferisce il know-how
I nuovi inserimenti, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, sono stati collocati principalmente nell’area vendita e post vendita Autostar e per molti di essi questa esperienza rappresenta il primo approccio con il mondo del lavoro, in una realtà capace di garantire un effettivo percorso di crescita. La società friulana, infatti, investe molte risorse nella formazione di tutto il team, con più di 15mila ore all’anno dedicate ai programmi di aggiornamento e di istruzione professionale. Primo fra tutti, Sales Academy, il metodo di inserimento che l’azienda ha messo a punto per trasferire ai nuovi arrivati il proprio know-how e la propria cultura della qualità.
Rendimento superiori allo standard
«Negli ultimi anni il mercato delle auto è cambiato radicalmente e con esso anche il nostro ruolo - spiega Arrigo Bonutto, presidente di Autostar Spa -. L’approccio all’acquisto si è evoluto, da realtà prettamente commerciale siamo diventati anche azienda di servizi siano essi tecnici, finanziari, assicurativi, fino a spaziare al noleggio customizzato. Nel 2016 Autostar ha investito oltre 250mila euro nella formazione dei nuovi collaboratori, questo perché dobbiamo garantire loro tutti gli strumenti per poter crescere e performare. E i risultati ci stanno dando ragione. Queste risorse, infatti, registrano un rendimento superiore allo standard, soprattutto nelle nuove aree di business. Non c’è futuro senza passato per cui l’esperienza delle figure storiche non va sicuramente dimenticata e l’integrazione è forse la parte più difficile. Ci piace pensare Autostar come incubatore, ovvero creatore e coltivatore di idee, sfruttando la tecnologia che deve essere compatibile con l’uomo e resa fruibile». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino