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L’età e la malattia che affliggeva l’85enne, in pensione da tempo dopo aver lavorato prima nel settore delle lapidi e poi, da precursore, in quello dei giochi e delle slot machines, non gli lasciavano più molto tempo da vivere ed i medici l’avevano già comunicato alla famiglia. II figlio, nonostante i suoi gravi problemi psichici, l’aveva sempre accudito ed i due vivevano in una sorta di simbiosi. Quel giorno l’anziano era stato appena dimesso ed era tornato a casa, ma le sue condizioni erano più che precarie. Qualcosa sembra essere scattato nella mente del figlio, quasi a voler porre fine all’agonia del padre. Una vicenda umana tragica e dolorosa.
TRAGEDIA FAMILIARE
Il 45enne, che dopo aver colpito il padre è rimasto in casa, in stato confusionale, mentre una sorella, nonché consigliera comunale ha chiamato il sindaco Michele Domeneghetti per valutare l’esecuzione di un Tso ed il medico del Suem medicava l’anziano, che in un primo momento non sembrava aver riportato lesioni particolarmente preoccupanti, è stato posto agli arresti domiciliari nell’ospedale di Adria, dove è stato subito ricoverato, accusato di omicidio volontario. A difenderlo è l’avvocato Cristina Zangerolami, che ieri ha nominato a sua volta un consulente tecnico di parte, il medico legale libero professionista di Este Luca Massaro, perché partecipasse all’esame autoptico. Ma gli accertamenti tecnici non si esauriscono con l’autopsia. Oggi infatti, il sostituto Mammucci affiderà l’incarico allo psichiatra forense Luciano Finotti, dirigente dell’Ulss 5, per una consulenza che valuti la capacità di intendere e volere del 45enne, passaggio dirimente per valutare l’eventualità che si possa aprire un processo a suo carico.
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Il Gazzettino