Autonomia, Zaia frena Belluno: «Disponibili se carte saranno pronte»

Autonomia, Zaia frena Belluno: «Disponibili se carte saranno pronte»
MESTRE - Nel giorno in cui il decreto di indizione del referendum sull'autonomia del Veneto viene pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione, il presidente Luca Zaia...

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MESTRE - Nel giorno in cui il decreto di indizione del referendum sull'autonomia del Veneto viene pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione, il presidente Luca Zaia mette sull'avviso Belluno rispetto alla consultazione sull'autogoverno della Provincia. È accaduto ieri a margine di un appuntamento elettorale, quando il leghista ha voluto chiarire la posizione di Palazzo Balbi in merito all'ipotesi di election day per il 22 ottobre: «Da parte nostra problemi zero e nessuna polemica, purché vengano attuati tutti gli adempimenti in tempo per quella data, altrimenti per noi resta solo un annuncio». Ma il Partito Democratico va all'attacco: «Il governatore non accampi scuse in burocratese, è solo una questione di volontà politica», afferma il capogruppo regionale Stefano Fracasso.

Da giorni fra le Dolomiti e la laguna era in corso un ping-pong di accuse e contro-accuse. Per questo Zaia ha colto l'occasione della tappa bellunese del tour elettorale per spiegare la cautela della Regione: puramente tecnica, ha assicurato. «La casa dell'autonomia ha sempre le porte aperte ha detto per cui chi cerca la rissa con me su questo tema rimarrà deluso. Ma un referendum è un'operazione seria e c'è tutta una procedura da rispettare, come prevede lo Statuto della Provincia: bisogna valutare l'ammissibilità del quesito, che deve riguardare solo le materie su cui l'ente ha competenza; deve essere costituita una commissione di saggi e, visto che non è ancora stata nominata, mi permetto di suggerire esperti di alto livello come i professori Mario Bertolissi e Luca Antonini; occorre definire il regolamento del referendum e al momento a me risulta che non ci sia niente».
Mancano meno di cinque mesi alle urne venete, in corso di preparazione da più di un anno. «Agli amministratori bellunesi ha aggiunto Zaia dico che se arrivano al tempo giusto, con tutte le carte fatte, la Regione è anche casa loro, perché io non sono un lazzarone come quelli di Roma che hanno detto di no a noi e ci fanno spendere 14 milioni in più. Ma in caso contrario non potranno accusare noi, che abbiamo trasferito le competenze che dovevamo e ancora rileviamo l'indisponibilità della Provincia ad accollarsi, per esempio, la gestione delle frane». Dai banchi del consiglio regionale il Pd però dissente: «Lo Statuto del Veneto sottolinea Fracasso prevede il referendum consultivo su richiesta dei rappresentanti delle comunità. Zaia dunque non cerchi giustificazioni e piuttosto collabori allo svolgimento della consultazione».

Ad andare avanti per ora è solo il referendum regionale. Con la pubblicazione sul Bur, il decreto di indizione diventa ufficiale. Ora i Comuni dovranno dare notizia della consultazione agli elettori, con manifesti che andranno affissi 45 giorni prima del voto e quindi all'inizio di settembre. Inoltre i presidenti dei tribunali delle sette province e della Corte d'Appello di Venezia dovranno procedere alla costituzione degli uffici provinciali e centrale. L'ultimo scoglio da superare riguarderà l'intesa con il ministero dell'Interno sulla collaborazione delle prefetture.
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Il Gazzettino