Autonomia, giovedì bozza al Cdm. Ma De Luca prepara la rivolta del Sud

Autonomia, giovedì bozza al Cdm. Ma De Luca prepara la rivolta del Sud
È fissata per giovedì 14 febbraio la presentazione della bozza sull'autonomia "rafforzata" del Veneto, Lombardia e Emilia Romagna al Consiglio dei...

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È fissata per giovedì 14 febbraio la presentazione della bozza sull'autonomia "rafforzata" del Veneto, Lombardia e Emilia Romagna al Consiglio dei Ministri, ma più le ore scorrono e più si infiamma la polemica e si prepara quella che appare come una "rivolta" delle Regioni del Sud nei confronti delle tre del Nord. In buona sostanza, la Lega batte il ferro finché è caldo e appena due giorni dopo l'exploit elettorale in Abruzzo, passa all'incasso nei confronti dei Cinque Stelle presentando al Consiglio dei ministri i testi sull'autonomia.


LA REAZIONE E LA "RIVOLTA"
Una scelta che provoca la durissima reazione di Vincenzo De Luca, pronto a guidare la ribellione delle amministrazioni del Sud.
«Faremo di tutto - tuona il Governatore campano - per bloccare il processo dell'autonomia differenziata se vengono meno le questioni di contenuto e metodo democratico. Siamo pronti al ricorso alla Corte Costituzionale, alla mobilitazione sociale e alla lotta».

AUTONOMIA - UN PROGETTO CHE DIVIDE
​Il progetto leghista, tuttavia, divide trasversalmente e "geograficamente" tutti i partiti: nel Pd, ad esempio, contrario, oltre a De Luca, anche il Presidente della Puglia, Michele Emiliano; sostanzialmente favorevoli, seppure con toni assai diversi da quelli della Lega, invece, i governatori dem del Nord, come Sergio Chiamparino e Stefano Bonaccini. Stesso discorso dentro Forza Italia.

INCONTRO TECNICO CON IL MINISTRO STEFANI
Nel frattempo, all'interno della componente leghista al governo, si succedono le riunioni preparatorie:
«Abbiamo avuto al Mef - racconta il sottosegretario all'Economia Massimo Garavaglia - un incontro tecnico con il ministro Stefani: per la parte finanziaria è tutto a posto». L'approfondimento tecnico, tra i due ministeri, assicura, s'è concluso positivamente. «La copertura - certificano i due esponenti leghisti - sarà a saldo zero e le risorse sono garantite tramite la compartecipazione di imposte. Il regionalismo differenziato è un sistema innovativo di efficientamento: ogni preoccupazione sull'impianto generale dello Stato è del tutto infondata».

ZAIA NON CEDE: VUOLE LE 23 MATERIE - NIENTE SOLUZIONI ANNACQUATE
«In Costituzione c'è scritto che una Regione può chiedere le 23 materie, e c'è anche l'elenco delle 23 materie. Noi abbiamo fatto un referendum sulle 23 materie e continuiamo a chiedere le 23 materie. Siamo a disposizione per un'intesa: Roma non deve prevaricare il Veneto e il Veneto non deve prevaricare Roma. Soluzioni annacquate non le sottoscriviamo». Il governatore del Veneto, Luca Zaia, avverte i ministeri che fanno resistenza al trasferimento al Veneto delle competenze esplicitamente previste dalla Costituzione. E relativamente ai dubbi sollevati da esponenti politici del Meridione sulle possibili sperequazioni in tema di sanità, il governatore ha spiegato che «azzoppare chi è bravo per fare in modo che ci sia un'equa divisione del malessere non è una vera soluzione. La vera soluzione è aiutare chi ha difficoltà a crescere e ad arrivare a livelli qualitativi dignitosi, pensare di penalizzare chi produce perché qualcun altro non ce la fa direi proprio di no. Nessuno vuole abbandonare nessuno in giro per l'Italia», ha concluso Zaia.

MATTEO SALVINI PER ORA TACE

Matteo Salvini, a Montecitorio, evita di commentare:
«Mi sto occupando solo di pastori sardi», tuttavia è evidente che questa accelerazione mette in difficoltà l'alleato pentastellato, molto forte al Sud, impegnato in queste ore in una difficile riflessione interna dopo il crollo elettorale di domenica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino