Stefani: «Costi standard già in vigore, e non tolgono nulla a nessuno»

Erika Stefani, ministra per le Autonomie e gli Affari regionali
ERIKA STEFANI (Lega), MINISTRO PER LE AUTONOMIE E GLI AFFARI REGIONALI «Sono delusa per le ricostruzioni sbagliate ma...

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ERIKA STEFANI (Lega), MINISTRO PER LE AUTONOMIE E GLI AFFARI REGIONALI

«Sono delusa per le ricostruzioni sbagliate ma determinata ad andare avanti. Ogni allarmismo è del tutto infondato. Ribadiamo il nostro totale rispetto del percorso indicato dalla Costituzione, dei livelli essenziali delle prestazioni e dei bisogni di tutti i territori. Non toglieremo niente a nessuno. Preciso anche che un coinvolgimento condiviso del Parlamento ci sarà. Comprendo i timori per la novità ma non dobbiamo avere paura di cambiare per trovare le soluzioni migliori per risolvere problemi che oggi sono oggettivi. I costi standard sono applicati da anni per i Comuni e non hanno determinato alcun impoverimento di determinati territori rispetto ad altri». Così Erika Stefani, ministro per gli Affari Regionali.

MASSIMO BITONCI (Lega) SOTTOSEGRETARIO ALLE FINANZE
«Si parla di trasferire il costo storico per tutta una serie di competenze a cui seguirà un efficientamento di tutte queste competenze attraverso l'applicazione di ciò che succede a livello nazionale, vale a dire dei fabbisogni standard. È un processo che ha funzionato benissimo in altri paesi come la Germania o gli Stati uniti dove esiste un' autonomia finanziaria e un processo di efficientamento della spesa pubblica che avviene con un controllo che viene fatto molto più vicino a dove viene erogato il servizio». Così Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze. «Nella bozza c'è scritto che passano una serie di competenze e responsabilità con un controllo più vicino da parte del cittadino e che il trasferimento delle risorse avviene in base al costo storico e comunque il processo passa, dopo 5 anni, a ciò che dovrebbe essere il piano per allineare il costo dei servizi a livello nazionale che è l'efficientamento dei fabbisogni standard», conclude il leghista.


MARIASTELLA GELMINI (Forza Italia)
«Il partito del No di Di Maio colpisce ancora! Ogni giorno ce n'è una e oggi tocca all' autonomia differenziata. È chiaro che vogliono fermare l'Italia. Noi ci opporremo ad ogni costo: meno Stato invadente al Nord, più Stato efficiente al Sud, Sì al regionalismo differenziato». Così in un tweet Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia. «Vogliono lo Stato in maggioranza in Alitalia, l'aumento della presenza di Cassa depositi e prestiti in Telecom, pensano a nazionalizzare le autostrade. Mica ci possiamo meravigliare se poi i grillini bloccano il regionalismo differenziato».

ATTILIO FONTANA (Lega) GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA
Sui prossimi passi verso l' autonomia il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha detto di aspettarsi tempi «brevi». «Esistono sicuramente alcuni punti su cui non siamo d'accordo che dovremo affrontare e risolvere. Penso che nello spazio di settimana arriveremo a definire una posizione» ha spiegato rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sull'esito del Consiglio dei ministri di ieri sera. «È andata come ci aspettavamo. I due aspetti positivi di ieri sono innanzitutto che si è individuato un testo sul quale lavorare, mentre fino all'altro ieri avevamo una pagina bianca. Il secondo aspetto positivo è il fatto che è stata individuata la modalità per arrivare al finanziamento delle competenze» ha spiegato Fontana a margine di un appuntamento in Regione. Quindi, ha concluso «direi giornata positiva per tre quarti. Adesso abbiamo bisogno di un po' di tempo per limare queste ultime divergenze».

GIOVANNI TOTI (Forza Italia) GOVERNATORE DELLA LIGURIA
«Una maggiore autonomia consentirà di perseguire le peculiarità di tutti i territori, senza abbandonare un principio solidaristico che non è mai stato in discussione. Pertanto tutti avranno un vantaggio dal principio di autonomia. Anzi il mio appello a tutte le regioni è che lavorino per questo». Lo ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti. «Una maggiore autonomia - ha detto - consentirà di valorizzare gli aspetti migliori dei territori e delle imprese. Oggi c'è un timore culturale radicato e un'avversità politica, che io trovo totalmente infondati, in quanto tutti abbiamo bisogno di arrivare finalmente ai costi standard, affinché un servizio della pubblica amministrazione costi uguale in tutto il Paese, abbiamo bisogno di valorizzare maggiormente le peculiarità dei nostri territori e di riportare la politica più vicina ai cittadini. Questo vuol dire combattere la ventata antipolitica che ha investito il nostro paese in 11 anni di crisi, senza abbandonare il principio solidaristico contenuto nella Carta costituzionale».

STEFANO BONACCINI (Pd) GOVERNATORE DELL'EMILIA ROMAGNA

«Temo che pochi abbiano letto il testo della proposta dell'Emilia-Romagna. Non contiene alcuna minaccia, né per l'unità del Paese né per la solidarietà tra territori. Il nostro progetto attua la Costituzione». Lo precisail governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. «Difendo la peculiarità del nostro impianto - aggiunge Bonaccini -, che punta a semplificare i procedimenti amministrativi, aumentando la capacità di programmare su fronti come l'edilizia scolastica e sanitaria, o la tutela del territorio». «Non mi interessa la polemica - spiega anche Bonaccini dopo che Davide Faraone del Pd ha chiesto ai candidati alla segreteria Dem di prendere posizione sull' autonomia -, ma invito a non agitare spettri che non hanno riscontro».



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Il Gazzettino