Autonomia: Fedriga smonta gli allarmismi: «Opportunità per il Sud»

Seconda giornata di audizioni in Senato. Sindacati contrari: "Così si spacca il Paese"

Autonomia: Fedriga smonta gli allarmismi: «Opportunità per il Sud»
VENEZIA - L'Italia «spaccata», una riforma «devastante», addirittura «un vantaggio per la mafia»: si è sentito di tutto ieri in...

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VENEZIA - L'Italia «spaccata», una riforma «devastante», addirittura «un vantaggio per la mafia»: si è sentito di tutto ieri in Senato durante il secondo giro di audizioni in commissione Affari istituzionali sull'autonomia differenziata. Tra le poche voci favorevoli, il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga: «Con l'autonomia il Sud potrebbe migliorare i servizi per i propri cittadini». Tutto questo mentre il presidente della commissione di Palazzo Madama, Alberto Balboni, FdI, precisava: «Non è vero che sono contrario all'autonomia differenziata, mi sono solo permesso di condividere l'opinione di chi criticava la riforma del Titolo V della Costituzione per come è stata fatta nel 2001. E infatti non l'ho votata».


PRO E CONTRO
Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, al Senato però in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, ha sottolineato l'importanza dei Livelli essenziali delle prestazioni che devono essere «in favore di tutte le Regioni» secondo un principio di «uguaglianza». «Tutte le regioni - ha aggiunto Fedriga - sono all'altezza dell'autonomia differenziata e hanno grande potenzialità di crescita grazie all'autonomia. L'ho vissuto personalmente durante la pandemia, dove le Regioni hanno collaborato in modo costante con il governo. Non esistono regioni di serie A e serie B con alcune che possono ambire all'autonomia e altre che non ne sono all'altezza. Le regioni del Mezzogiorno hanno le capacità, la forza e le prospettive per fare domanda di alcune competenze e migliorare i servizi per i loro cittadini».
Antonio Decaro, presidente dell'Anci, ha lamentato invece il «ridotto coinvolgimento degli enti locali», il rischio «di istituzione di nuovi organismi, agenzie ed enti aventi funzioni gestionali, con ricadute in termini di complessità e complicazioni amministrative per i cittadini e le imprese» e il «rischio di una disomogeneità nell'attuazione delle prescrizioni costituzionali in materia di livelli essenziali e di perequazione».


LE BORDATE
Christian Ferrari della Cgil ha espresso «forte preoccupazione e contrarietà» paventando il rischio di «un colpo mortale all'unità e all'identità culturale del Paese» specialmente «con la regionalizzazione della scuola». Per la Uil il disegno di legge del ministro leghista Roberto Calderoli rischia di essere «devastante per il Mezzogiorno» e di «scavare un'ulteriore profonda frattura tra Nord e Sud». Più morbida la posizione della Cisl, secondo la quale «l'autonomia potrebbe migliorare i servizi, se attuata bene. Attenzione però a non compromettere la coesione sociale». Tra i più critici al provvedimento, l'associazione Libera: «Il ddl Calderoli - ha detto Giuseppe De Marzo - viola i principi costituzionali di solidarietà e uguaglianza. Se approvato spaccherebbe il paese. Significherebbe istituzionalizzare la povertà. E per la mafia sarebbe un vantaggio».


L'EUROPA
Le audizioni a Palazzo Madama proseguiranno: le prossime sono previste martedì 30 maggio e giovedì 1° giugno. Un'ultima tranche ci sarà martedì 6 giugno con la convocazione, su richiesta del Pd, dell'Ufficio parlamentare di bilancio del Senato. Si tratta dell'organismo autore di uno studio su alcune criticità del disegno di legge del ministro Calderoli, una cui sintesi era stata pubblicata su Linkedin e successivamente derubricata a "bozza provvisoria".


Intanto, sulla scia dei rilievi espressi l'altro giorno dalla Commissione Europea ("Le proposte per aumentare l'autonomia regionale rischiano di aumentare la complessità del quadro fiscale"), il Movimento 5 Stelle ha chiesto in commissione Bilancio del Senato «un'immediata indagine conoscitiva sui profili finanziari del disegno di legge sull'autonomia differenziata, con particolare riferimento alle stime sui fabbisogni finanziari per la garanzia effettiva, e non solo teorica, dei Livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale». Alla proposta dei pentastellati hanno dato disponibilità anche i senatori di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, oltre agli altri gruppi di opposizione. Una replica agli appunti europei sul testo dell'autonomia è arrivata dal governatore della Lombardia, il leghista Attilio Fontana: «Io credo che l'Unione Europea non abbia fatto una bocciatura, ma delle considerazioni che lasciano il tempo che trovano». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino